2010-11-12 14:53:55

Pakistan: la Chiesa in aiuto dei profughi cristiani discriminati dalle istituzioni


In Pakistan il governo discrimina le famiglie cristiane colpite dalle alluvioni. Lo denuncia all’agenzia Fides padre Mario Rodrigues, direttore delle Pontificie Opere Missionarie in Pakistan, secondo il quale circa 20mila famiglie cristiane sfollate sono del tutto abbandonate in questa fase di ricostruzione. “Terminate le inondazioni – spiega il sacerdote – il Paese vive oggi la difficile fase della ricostruzione. Vi sono grandi difficoltà, perché i fondi a disposizione del governo non sono sufficienti. D’altro canto, si continua a gestire l’emergenza, a distribuire il cibo e a lottare contro le deteriorate condizioni sanitarie, segnate dalla pericolosa presenza di malattie come la dengue e il colera”. “In tale fase – prosegue il religioso - i cristiani sono negletti ed emarginati, sono gli ultimi della lista. Non sono degnati di attenzione dal governo né dalle autorità provinciali. Per questo oggi la Chiesa si sta concentrando sull’assistenza alle famiglie cristiane, altrimenti destinate alla miseria più nera, con rischi per la loro stessa sopravvivenza”. Il direttore delle Pontificie Opere Missionarie in Pakistan riferisce che i profughi cristiani sono sparsi in tutto il Paese: soprattutto nelle province di Sindh, Punjab e alcuni anche in quella settentrionale di Khyber Pakhtunkhwa. “La situazione peggiore si registra in Punjab, dove le autorità governative sono ostili ai cristiani e non sembrano avere nessuna intenzione di aiutarli”. Ricostruire una casa costa circa 200mila rupie e per questo la Caritas Pakistan lancia un appello ai donatori in tutto il mondo per raccogliere contributi sufficienti a ricostruire le case per 20mila famiglie cristiane. Oltre alle case, poi, ci sono le terre da bonificare e da liberare dal fango, condizioni indispensabili per utilizzarle nuovamente per l’agricoltura. Le iniziative del governo, come la “tessera del profugo” stanno annegando in una prassi di corruzione e mala amministrazione, generando malcontento. Padre Mario, facendosi interprete delle migliaia di profughi cristiani, conclude: “Il governo pakistano è attento solo alle esigenze dei ricchi possidenti e non si occupa delle masse di poveri e diseredati, che hanno perso tutto. E, in mezzo a costoro, i cristiani sono i più poveri fra i poveri”. (M.G.)







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