La Commissione dei diritti umani chiede giustizia e fine delle violazioni in Africa
Le gravi violazioni dei diritti umani che avvengono costantemente in Repubblica Democratica
del Congo, Guinea e Sud Sudan sono state denunciate in apertura della 48esima sessione
della Commissione africana dei diritti umani e dei popoli (Cadhp), in corso a Banjul
fino al 24 novembre. La Federazione internazionale dei diritti umani (Fidh) - riferisce
l'agenzia Misna - ha chiesto alla Cadhp di intervenire sui crimini commessi contro
la popolazione civile durante le rappresaglie armate tra le Forze democratiche di
liberazione del Rwanda (Fdlr) e le Forze armate della Repubblica democratica del Congo
(Fardc) nell'est del Paese e di condannare pubblicamente l'omicidio di Floribert Chebeya,
direttore dell'Organizzazione non governativa ‘Voix des sans voix’, assassinato nel
giugno scorso a Kinshasa. Il rispetto della libertà di espressione è stato invece
il richiamo dei giornalisti africani intervenuti al Forum sulla partecipazione delle
organizzazioni non governative, organizzato dalla Cadhp la settimana scorsa nella
capitale senegalese Dakar. I governi, secondo la Federazione giornalisti africani,
devono rispettare la pluralità di espressione della stampa, delle televisioni e delle
radio permettendo loro di offrire un servizio pubblico d'informazione indipendente.
Intervenuto ai lavori della Commissione diritti umani, il ministro della Giustizia
gambiano, Edward Gomez, ha giustificato l’applicazione della pena capitale con la
volontà di “non fare del Paese un ponte di scambio per i traffici di droga”. Il governo
di Yahya Jammeh viene regolarmente criticato da organizzazioni di difesa dei diritti
umani per il clima di repressione diffuso nel Paese, con arresti bollati come arbitrari,
rapimenti e uccisioni di giornalisti e attivisti. (R.P.)