2010-11-12 14:54:06

In Italia 26 cristiani feriti nell’attacco alla cattedrale siro-cattolica di Baghdad


È atteso per oggi in Italia un gruppo di 26 cristiani iracheni feriti nell'attacco di Al Qaeda alla cattedrale siro-cattolica di Baghdad, costato la vita a 68 persone. I feriti atterreranno con un C-130 dell'Aeronautica militare a Pratica di mare e poi saranno trasferiti all'ospedale Gemelli di Roma, dove riceveranno tutte le cure necessarie. Lo ha reso noto il Ministero degli Esteri italiano, spiegando che il ministro, Franco Frattini, ha accolto un appello del segretario di Stato Vaticano, cardinale Tarcisio Bertone. Oggi tra l'altro la Regione Toscana ha dato la disponibilità ad accogliere i feriti gravi che non possono essere curati e ad avviare relazioni e scambi tra ospedali toscani ed ospedali di Baghdad. La partenza del gruppo dalla capitale irachena è coincisa con una messa in suffragio per le 19 vittime della strage di Nassiriya che si è tenuta proprio nella cattedrale siro-cattolica. Alla funzione, svoltasi nel settimo anniversario dell'attentato, ha assistito l'ambasciatore italiano in Iraq, Gerardo Carante. Intanto per la comunità cristiana nel Paese del Golfo la situazione rimane drammatica. L’arcivescovo caldeo di Mosul, mons. Emil Shimoun Nona, ha ribadito all'agenzia Sir che “i cristiani hanno paura perché sanno bene cosa significa essere oggetto di violenza, in quanto l’hanno vissuto duramente sulla loro pelle nei mesi trascorsi”. Secondo il presule “la maggior parte dei cristiani non pensa, almeno per adesso, di lasciare la città anche se qualcuno lo ha già fatto”. Tuttavia, prosegue mons. Nona, “non basta il rafforzamento della sicurezza intorno alle chiese e ai luoghi di culto cristiani a Mosul, deciso dopo la strage nella chiesa a Baghdad, per tranquillizzare i fedeli”. A tale riguardo, aggiunge il vescovo di Mosul, “siamo felici che la Cei abbia promosso per il 21 novembre una giornata di preghiera per i cristiani iracheni perseguitati e per i loro persecutori. Speriamo che l’iniziativa possa essere ripresa anche in altri Paesi”. Il presule saluta infine con soddisfazione la formazione del nuovo governo dopo otto mesi di empasse istituzionale: “La presenza di un governo forte e autorevole dovrebbe avere riflessi positivi anche sulla condizione dei cristiani. Finora i gruppi estremisti hanno fatto ciò che volevano, adesso speriamo che la situazione possa migliorare sotto il profilo della sicurezza e della stabilità”. (M.G.)







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