Convenzione sulle bombe a grappolo: approvato un Piano per azioni concrete
I governi hanno raggiunto l’accordo riguardante i 66 punti del Piano d’Azione per
concretizzare gli obblighi previsti nella Convenzione per la messa al bando delle
munizioni a grappolo. Lo rende noto una comunicato diffuso a conclusione del primo
meeting degli Stati Parte della Convenzione sulle Munizioni Cluster, che si è tenuto
in Laos, un Paese fortemente contaminato da munizioni a grappolo. Al momento sono
108 paesi che hanno firmato la Convenzione. L’Italia, non avendo ratificato, ha partecipato
con la sua delegazione diplomatica come Stato osservatore e ha assicurato una rapida
ratifica e un costante impegno sugli obblighi della convenzione per presentarsi al
prossimo meeting come effettivo Stato, parte di questa convenzione sul disarmo umanitario.
“Siamo lieti di aver ottenuto dei chiarimenti costruttivi dal Ministero della Difesa,
ora però bisognerà recuperare il ritardo accumulato su questa importante ratifica
in modo che l’Italia possa mantenere, in questo ambito di cooperazione, la leadership
che ha conquistato nelle attività contro le mine antipersona”, ha dichiarato Giuseppe
Schiavello direttore della Campagna Italiana Contro le Mine. Al momento sono diverse
le proposte di legge già presentate alla Camera e al Senato per la ratifica della
Convenzione, diverse di queste con sostegno bipartisan. Alcune delle proposte contengono,
insieme o separatamente, anche precise norme per la limitazione del sostegno in campo
finanziario alle aziende produttrici di cluster bombs e mine antipersona e anche norme
di legge di proibizione nazionale (Legge sul disinvestment). In fase di avanzata preparazione,
la proposta di legge di iniziativa governativa per la ratifica della Convenzione si
prevede che sarà presentata entro la fine di novembre. (M.G.)