Il Papa al G20 di Seoul: il mondo vi guarda nella speranza di uscire dalla crisi
E’ necessario adottare “strumenti adeguati per uscire dalla crisi, con accordi comuni
che non privilegino alcuni Paesi a scapito di altri”: è quanto afferma il Papa nel
messaggio indirizzato al presidente della Repubblica di Corea Lee Myung-bak, in occasione
del vertice del G20 che vede riuniti oggi a Seoul i capi di Stato e di governo delle
22 più grandi economie mondiali, insieme con il segretario generale dell'Onu, con
la presidenza dell'Ue e di alcune organizzazioni regionali, come pure con i responsabili
di varie agenzie specializzate. Il messaggio è stato reso noto dall’Osservatore Romano.
Questo vertice – afferma il Papa - “non ha soltanto una portata globale, ma è anche
un segno eloquente della rilevanza e della responsabilità acquisite dall'Asia nello
scenario internazionale all'inizio del secolo XXI. La presidenza coreana del Vertice
– sottolinea - è un riconoscimento del significativo livello di sviluppo economico
raggiunto” da questo Paese, “che è il primo, fra quelli non appartenenti al G8, ad
ospitare il G20 e a guidare le sue decisioni nel mondo dopo la crisi. Si tratta di
tracciare la soluzione di questioni assai complesse, dalle quali dipende il futuro
delle prossime generazioni e che, pertanto, necessitano della collaborazione di tutta
la comunità internazionale, nel riconoscimento, comune e concorde fra tutti i Popoli,
del valore primario e centrale della dignità umana, obiettivo finale delle scelte
stesse. La Chiesa cattolica, secondo il suo specifico – prosegue il Papa - si sente
coinvolta e condivide le preoccupazioni dei leaders che parteciperanno al Vertice
di Seoul. Incoraggio pertanto ad affrontare i molteplici e gravi problemi che vi aspettano
— e che, in un certo senso, oggi stanno davanti a ogni persona umana — coerentemente
con le ragioni più profonde della crisi economico-finanziaria, tenendo adeguatamente
in considerazione le conseguenze delle misure che sono state adottate per compensare
la crisi medesima ed alla ricerca di soluzioni durature, sostenibili e giuste. Nel
fare ciò auspico che ci sia viva consapevolezza che gli strumenti adottati, in quanto
tali, funzioneranno solo se, in ultima analisi, saranno destinati alla realizzazione
di un medesimo fine: il progresso autentico ed integrale dell'uomo. Il mondo vi guarda
– scrive il Papa - ed attende l'adozione di strumenti adeguati per uscire dalla crisi,
con accordi comuni che non privilegino alcuni Paesi a scapito di altri. La storia
vi ricorda inoltre che, per quanto sia difficile conciliare le diverse identità socio-culturali,
economiche e politiche oggi coesistenti, detti strumenti, per essere efficaci, dovranno
essere applicati in modo sinergico e, soprattutto, rispettoso della natura dell'uomo.
Per il futuro stesso dell'umanità è decisivo dimostrare al mondo ed alla storia che
oggi, anche grazie a questa crisi, l'uomo è maturato al punto da riconoscere che le
civiltà e le culture, al pari dei sistemi economici, sociali e politici, possono e
devono convergere in una visione condivisa della dignità umana e rispettosa delle
leggi e delle esigenze poste in essa da Dio creatore. Il G20 – si legge nel messaggio
- risponderà alle attese in esso riposte e consegnerà al futuro un vero successo se,
a partire dai problemi diversi e talvolta contrastanti che affliggono i Popoli della
terra, saprà delineare i tratti del bene comune universale e dimostrerà la volontà
di cooperare per raggiungerlo”.