2010-11-11 15:50:11

Cuamm: un impegno per l'Africa lungo 60 anni. L'elogio del presidente Napolitano


Un invito a impegnarsi di più nel sostegno all'Africa. Lo ha lanciato questa mattina il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano nel suo intervento all'assemblea del Cuamm, l'associazione dei medici per l'Africa che festeggia oggi il suo sessantesimo anniversario. “Lo sviluppo dell'Africa – ha detto Napolitano - rappresenta un interesse fondamentale per l'Europa e per i Paesi più sviluppati”. Le celebrazioni del Cuamm proseguiranno in questi giorni con la mostra a Padova “Neramadre”, l’uscita di un libro sui 60 anni di attività e il lancio di una raccolta fondi. Maggiori informazioni sul sito www.cuamm.org. Ma in cosa consiste l’opera del Cuamm? Paolo Ondarza lo ha chiesto a Giovanni Putoto, coordinatore progetti dell’associazione.00:02:34:61

R. – Oggi siamo presenti in sei Paesi con circa 90 operatori sanitari, in gran parte medici, ma anche infermieri, tecnici e amministrativi. Lavoriamo negli ospedali fornendo assistenza tecnica e supporto ai programmi di salute pubblica, dalla lotta alla tubercolosi alla malaria e all’Aids. Nelle maternità sono 265 mila le donne nell’Africa subsahariana che muoiono ogni anno dando alla luce un bambino. Ma lavoriamo moltissimo sulla formazione.

D. – Quindi lavorate non solo per dare aiuti immediati, ma anche per creare le condizioni per un cambiamento nei Paesi africani?

R. – Esatto. In quei luoghi dove non arrivano o arrivano con molta difficoltà gli aiuti o i contributi degli Stati locali e gli aiuti internazionali. In quei Paesi, quelle regioni, quelle situazioni, in cui la gente è sola o è sprovvista di qualsiasi possibilità di accedere ai servizi sanitari essenziali.

D. - La salute è un diritto. Battersi per il suo rispetto è un dovere. E’ il vostro slogan. Quali le principali difficoltà in questa battaglia?

R. - Ci sono delle difficoltà sul posto che possono essere legate a condizioni difficili di vita e di lavoro per la popolazione ma anche per i nostri operatori. In 60 anni abbiamo attraversato anche delle guerre. Abbiamo fatto i conti con le epidemie che ci hanno portato via anche dei colleghi. Inoltre, ci sono difficoltà legate a contingenze internazionali: non si mantengono gli impegni presi. Poi, ci sono anche fenomeni locali che possono essere legati a situazioni di corruzione.

D. – Oggi il presidente della Repubblica italiana, Napolitano, ha celebrato i vostri 60 anni di attività in Africa…

R. – Il capo dello Stato ha ribadito la centralità dell’impegno del Cuamm per il diritto alla salute mettendo insieme due aspetti sostanziali. Uno è il mandato del Vangelo a cui noi ci ispiriamo: “Andando, curate gli infermi”. L’altro è il secondo articolo della costituzione, quello relativo alla solidarietà. Lui ha detto che c’è una specie di linearità, di corrispondenza, tra il mandato evangelico e la sua traduzione laica.

R. – E’ un po’ quanto ribadito di recente dal Papa, quando ha detto che i progressi della medicina sono importanti ma raggiungono la loro piena efficacia solo se accompagnati anche da progressi morali. La bussola deve essere sempre quella del Vangelo?

R. – E’ così, la saldezza morale si basa proprio questi grandi principi.







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