Cuamm: un impegno per l'Africa lungo 60 anni. L'elogio del presidente Napolitano
Un invito a impegnarsi di più nel sostegno all'Africa. Lo ha lanciato questa mattina
il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano nel suo intervento all'assemblea
del Cuamm, l'associazione dei medici per l'Africa che festeggia oggi il suo sessantesimo
anniversario. “Lo sviluppo dell'Africa – ha detto Napolitano - rappresenta un interesse
fondamentale per l'Europa e per i Paesi più sviluppati”. Le celebrazioni del Cuamm
proseguiranno in questi giorni con la mostra a Padova “Neramadre”, l’uscita di un
libro sui 60 anni di attività e il lancio di una raccolta fondi. Maggiori informazioni
sul sito www.cuamm.org. Ma in cosa consiste l’opera del Cuamm? Paolo Ondarza lo
ha chiesto a Giovanni Putoto, coordinatore progetti dell’associazione.00:02:34:61
R.
– Oggi siamo presenti in sei Paesi con circa 90 operatori sanitari, in gran parte
medici, ma anche infermieri, tecnici e amministrativi. Lavoriamo negli ospedali fornendo
assistenza tecnica e supporto ai programmi di salute pubblica, dalla lotta alla tubercolosi
alla malaria e all’Aids. Nelle maternità sono 265 mila le donne nell’Africa subsahariana
che muoiono ogni anno dando alla luce un bambino. Ma lavoriamo moltissimo sulla formazione.
D.
– Quindi lavorate non solo per dare aiuti immediati, ma anche per creare le condizioni
per un cambiamento nei Paesi africani?
R. – Esatto. In quei luoghi dove
non arrivano o arrivano con molta difficoltà gli aiuti o i contributi degli Stati
locali e gli aiuti internazionali. In quei Paesi, quelle regioni, quelle situazioni,
in cui la gente è sola o è sprovvista di qualsiasi possibilità di accedere ai servizi
sanitari essenziali.
D. - La salute è un diritto. Battersi per il suo
rispetto è un dovere. E’ il vostro slogan. Quali le principali difficoltà in questa
battaglia?
R. - Ci sono delle difficoltà sul posto che possono essere
legate a condizioni difficili di vita e di lavoro per la popolazione ma anche per
i nostri operatori. In 60 anni abbiamo attraversato anche delle guerre. Abbiamo fatto
i conti con le epidemie che ci hanno portato via anche dei colleghi. Inoltre, ci sono
difficoltà legate a contingenze internazionali: non si mantengono gli impegni presi.
Poi, ci sono anche fenomeni locali che possono essere legati a situazioni di corruzione.
D.
– Oggi il presidente della Repubblica italiana, Napolitano, ha celebrato i vostri
60 anni di attività in Africa…
R. – Il capo dello Stato ha ribadito
la centralità dell’impegno del Cuamm per il diritto alla salute mettendo insieme due
aspetti sostanziali. Uno è il mandato del Vangelo a cui noi ci ispiriamo: “Andando,
curate gli infermi”. L’altro è il secondo articolo della costituzione, quello relativo
alla solidarietà. Lui ha detto che c’è una specie di linearità, di corrispondenza,
tra il mandato evangelico e la sua traduzione laica.
R. – E’ un po’
quanto ribadito di recente dal Papa, quando ha detto che i progressi della medicina
sono importanti ma raggiungono la loro piena efficacia solo se accompagnati anche
da progressi morali. La bussola deve essere sempre quella del Vangelo?
R.
– E’ così, la saldezza morale si basa proprio questi grandi principi.