Cresce la pirateria al largo delle coste somale. L’Onu: misure di contrasto non solo
militari
“La pirateria” è “una minaccia, che cresce più rapidamente degli sforzi compiuti dalla
comunità internazionale per combatterla”: la denuncia del vice segretario generale
ONU per gli Affari politici, B. Lynn Pascoe, di fronte al Consiglio di Sicurezza,
riferendo le cifre di una piaga sociale, che si consuma ogni giorno al largo delle
coste somale. Secondo dati dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), dall’inizio
di novembre, 438 tra marinai e passeggeri e 20 navi sono stati intercettati dai pirati,
vale a dire 100 rapimenti in più in meno di un mese. Pascoe ha affermato che l’utilizzo
di navi da guerra non è di per sé sufficiente a risolvere il problema della pirateria.
“Bisogna continuare a lottare in una maniera più ampia, che includa la ricerca di
deterrenti al fenomeno, la promozione della sicurezza e dello stato di diritto e l’identificazione
d’alternative economiche valide per la gioventù somala. Finché la pirateria sarà così
lucrativa - ha aggiunto Pascoe - con pagamenti di riscatti che raggiungono milioni
di dollari, e finché le altre opzioni economiche non saranno percorribili, la situazione
non cambierà. Per questo “lo sviluppo e la riabilitazione della pesca costiera, devono
costituire l’aspetto centrale della lotta alla pirateria”. Lo stesso segretario generale
Ban Ki-moon, pure esprimendo soddisfazione per gli sforzi compiuti dal Kenya e dalle
isole Seychelles, così come da altri Stati, ha sottolineato che resta da fare molto
nella lotta alla pirateria, specie per quanto riguarda le indagini e gli arresti.
Il direttore dell’agenzia Onu per la Droga e la Criminalità (Unodc), Yuri Fedotov,
ha annunciato l’inaugurazione di un programma anti-pirateria per fornire assistenza
ai singoli Stati. Il Consiglio di Sicurezza apprezzando la collaborazione da parte
di tutti alle operazioni navali per eliminare la pirateria, ha ribadito l’importanza
di supportare tali operazioni con un impegno specifico a favore dello sviluppo socio-economico
e della sicurezza nei Paesi d’origine dei pirati.(A cura di Roberta Gisotti)