Benedetto XVI: i Congressi eucaristici internazionali sostengano il lavoro della nuova
evangelizzazione
I Congressi eucaristici, nel contesto attuale, sono chiamati a dare un contributo
alla nuova evangelizzazione. Lo ha affermato Benedetto XVI nel ricevere questa mattina
i partecipanti alla plenaria del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici,
presieduto dall’arcivescovo, Piero Marini. Il Papa ha anche invitato a valorizzare
le espressioni della devozione popolare dedicate al culto dell’Eucaristia. Il servizio
di Alessandro De Carolis:
“Una festa
di fede attorno al Cristo” del “sacrificio supremo per l’umanità”, una festa che può
essere nazionale o mondiale e in questo secondo caso è detta Statio Orbis. Questa
è per Benedetto XVI l’essenza di un Congresso eucaristico. Il raduno della Chiesa
“che si raccoglie attorno al suo Signore e suo Dio”. Pensieri che il Papa ha condiviso
con esperti del tema, i partecipanti all’Assemblea plenaria dell’organismo vaticano
che coordina i Congressi eucaristici internazionali. Mentre la galassia di fedeli
che hanno particolarmente a cuore il culto dell’Eucaristia lavora per il prossimo
Congresso su scala mondiale, in programma a Dublino 2012, Benedetto XVI ha svolto
alcune considerazioni sull’importanza spirituale di questi appuntamenti i quali, ha
riconosciuto, “hanno ormai una lunga storia nella Chiesa”:
“Mediante
la comunione al Corpo di Cristo la Chiesa diventa sempre più se stessa: mistero di
unità ‘verticale’ e ‘orizzontale’ per l’intero genere umano. Ai germi di disgregazione,
che l’esperienza quotidiana mostra tanto radicati nell’umanità a causa del peccato,
si contrappone la forza generatrice di unità del Corpo di Cristo. L’Eucaristia, formando
continuamente la Chiesa, crea anche comunione tra gli uomini”.
Il
Papa ha ricordato alcune “felici circostanze” che hanno reso ancor più significativi
i lavori dell’attuale plenaria, in particolare il 50.mo anniversario del Congresso
eucaristico di Monaco di Baviera, al quale partecipò anche il giovante teologo, Jospeh
ratzinger, e che – ha affermato Benedetto XVI – “segnò una svolta nella comprensione
di questi eventi ecclesiali elaborando l’idea di ‘statio orbis’”, poi ripresa da testi
specifici del magistero. Inoltre, l'evento di Dublino avrà anche un carattere giubilare,
perché cadrà a 50 dall'apertura del Concilio Vaticano II. Quindi, il Pontefice ha
messo in luce un obiettivo fondamentale di questi raduni:
“Compito
dei Congressi Eucaristici, soprattutto nel contesto attuale, è anche quello di dare
un peculiare contributo alla nuova evangelizzazione, promuovendo l’evangelizzazione
mistagogica (cfr Esort. ap. postsinod. Sacramentum caritatis, 64), che si compie alla
scuola della Chiesa in preghiera, a partire dalla liturgia e attraverso la liturgia.
Ma ogni Congresso porta in sé anche un afflato evangelizzatore in senso più strettamente
missionario, tanto che il binomio Eucaristia-missione è entrato a far parte delle
linee guida proposte dalla Santa Sede”.
Da Benedetto XVI è poi arrivata
agli esperti una indicazione liturgico-pastorale. Poiché, ha osservato, “la celebrazione
eucaristica è il centro e il culmine di tutte le varie manifestazioni e forme di pietà:
“…è
importante che ogni Congresso eucaristico sappia coinvolgere ed integrare, secondo
lo spirito della riforma conciliare, tutte le espressioni del culto eucaristico ‘extra
missam’ che affondano le loro radici nella devozione popolare, come pure le associazioni
di fedeli che a vario titolo dall’Eucaristia traggono ispirazione (…) Anche in questo
senso i Congressi eucaristici sono un aiuto al rinnovamento permanente della vita
eucaristica della Chiesa”.