Messico: i vescovi promuovono il dialogo contro la crisi
Mons. Carlos Aguiar Retes, presidente della Conferenza episcopale del Messico e arcivescovo
di Tlalnepantla, in una nota consegnata alla stampa ha riassunto i lavori della prima
giornata della 90.ma Assemblea plenaria in corso, alla quale partecipano 130 vescovi
che guidano le 91 diocesi del Paese. Dopo aver ascoltato le relazioni introduttive,
da oggi “i vescovi si occuperanno in particolare di riflettere sulla Missione continentale
tenendo presente il contesto del Paese” sul quale i presuli, recentemente, hanno fornito
una loro interpretazione con la Lettera pastorale “Cristo la nostra pace e che il
Messico abbia una vita degna. Si tratta - precisa mons. Aguiar Retes - di un obiettivo
molto importante se si tiene in considerazione la crescita della violenza, fenomeno
delicato e complesso, che svela tre delle nostre grandi crisi: quella della legalità,
quella dell’indebolimento del tessuto sociale e, infine, quella dei valori”, che si
palesa in diversi ambiti: “sociale, culturale, politico ed economico”. Secondo i vescovi
del Messico, la realtà del Paese merita una grande attenzione “poiché la società si
è molto indebolita” e la crisi ha colpito la convivenza politica e quotidiana, così
come la dimensione etica del vivere “e ciò ha causato una progressiva crisi culturale
e sociale i cui risultati ed espressioni sono la violenza, la corruzione, la difficoltà
di avere giustizia e la lentezza nella realizzazione delle riforme necessarie”. È
un male che colpisce tutti e che la Chiesa sente il dovere di richiamare affinché
ognuno, tramite un’attiva partecipazione, dia il proprio contributo al superamento
dello stato attuale delle cose. “La Chiesa è uno strumento valido ed efficace per
promuovere i valori morali che occorrono per raggiungere un miglioramento delle persone
e dei cittadini”, ha detto il presidente dell’episcopato, che ha poi assicurato il
contributo della comunità ecclesiale: “In questo contesto - scrive mons. Aguiar -
la partecipazione della Chiesa è indispensabile per incoraggiare il dialogo, la dignità
umana, ma anche la libertà religiosa”. E proprio sulla libertà religiosa il presule
ha ribadito che la Chiesa non cerca privilegi, bensì chiede una “cornice giuridica
democratica per sviluppare una positiva collaborazione nella risoluzione dei problemi
sociali”.(A cura di Luis Badilla)