2010-11-09 14:37:16

Pakistan: nel Punjiab donna cristiana condannata a morte per blasfemia


In Pakistan una donna cristiana è stata condannata a morte per blasfemia. Asia Bibi, madre di due bambini, operaia agricola di 37 anni, ha ricevuto la sua sentenza da un tribunale del Punjab domenica sera. E’ stata giudicata colpevole di blasfemia, commessa di fronte ad alcuni colleghi di lavoro, in una discussione molto animata avvenuta nel giugno scorso a Ittanwali. Alcune delle donne che lavoravano con lei cercavano di convincerla a rinunciare al cristianesimo e a convertirsi all’islam. Durante la discussione, - riferisce l'agenzia AsiaNews - Bibi ha risposto mettendo a confronto cristianesimo ed islam. Le musulmane si sono offese, e dopo aver picchiato Bibi l’hanno chiusa in una stanza. Secondo quanto raccolto da “Release International” una piccola folla si è radunata e ha cominciato a insultare lei e i bambini. L’organizzazione caritativa, che sostiene i cristiani perseguitati, ha detto che su pressione dei leader musulmani locali è stata sporta denuncia per blasfemia contro la donna. Il direttore di “Release International”, Andy Dipper, ha espresso il suo shock verso la sentenza di domenica. “Il Pakistan ha varcato una linea – ha detto – condannando a morte una donna per blasfemia”. Bibi inoltre è stata multata dell’equivalente di due anni e mezzo del suo stipendio. Un’altra donna cristiana, Martha Bibi (non è parente di Asia), è sotto processo per blasfemia a Lahore. Secondo i dati della Commissione nazionale di giustizia e pace della Chiesa cattolica (Ncjp), dal 1986 all’agosto del 2009 almeno 964 persone sono state incriminate per aver profanato il Corano o diffamato il profeta Maometto. Fra questi 479 erano musulmani, 119 cristiani, 340 ahmadi, 14 indù e altri 10 di altre religioni. La legge sulla blasfemia costituisce anche un pretesto per attacchi, vendette personali o omicidi extra-giudiziali: 33 in tutto, compiuti da singoli o folle inferocite. (R.P.)







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