Mons. Viganò all'assemblea dell'Interpol a Doha: la promozione dei diritti umani
alimenta pace e sicurezza
L’importanza della cooperazione umanitaria, libertà religiosa in Medio Oriente e il
rispetto della dignità della persona. Sono gli argomenti trattati nel discorso del
segretario generale del Governatorato dello Stato Città del Vaticano, mons. Carlo
Maria Viganò, pronunciato ieri mattina a Doha davanti alla platea della 79.ma Assemblea
generale dell’Interpol. Il servizio di Marco Guerra:
La riflessione
offerta alle 188 delegazioni degli Stati Membri dell’Interpol da mons. Carlo Maria
Viganò parte dall’assunto che il comportamento criminale è nato con l'uomo stesso
– così come il bene e il male per i cristiani fanno parte della storia della salvezza
– per poi mettere a fuoco tutti quei fenomeni sociali che, nella loro complessità,
fanno da sfondo e a volte alimentano il comportamento criminoso. Primo fra tutti,
la globalizzazione che offre occasioni di sviluppo e di arricchimento e allo stesso
tempo può causare impoverimento e fame. si tratta di “molle – afferma il presule –
che fanno scattare certe reazioni a catena spesso alla base di fenomeni di violenza”.
Da non sottovalutare, poi, le forme di disparità create dal diverso accesso alle applicazioni
del progresso tecnologico. Il segretario del Governatorato indica, dunque, la promozione
dei diritti umani, nel suo complesso, come la strategia più efficace per eliminare
le disuguaglianze fra Paesi e gruppi sociali.
“Le vittime degli stenti
e della disperazione – prosegue mons. Viganò – possono diventare in prima persona
violatrici della pace”. E dove la dignità umana viene violata “nascono i pericoli
delle guerre e del terrorismo”. In questa cornice, il caso più eclatante segnalato
dal vescovo “è quello che coinvolge in questo periodo le comunità cristiane del Medio
Oriente”. Per questo motivo, la Santa Sede – spiega ancora il presule – da sempre
è consapevole “del fatto che il desiderio della pace, la ricerca della giustizia,
il rispetto della dignità della persona, la cooperazione umanitaria e l’assistenza
costituiscono gli ideali che dovrebbero sottostare alle relazioni internazionali”.
Il rappresentate della Santa Sede esorta infine a un impegno comune di tutta la comunità
internazionale a fondare la sicurezza e la pace non sull'equilibrio della paura, ma
sul pieno rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali degli individui, dei popoli.