Conferenza nazionale della famiglia, siglato il protocollo "Family Audit"
Ribaditi gli impegni ad intervenire a livello fiscale, con un sistema che tenga conto
dei componenti di una famiglia, ed esaurito il dibattito sul concetto di famiglia
cui applicare eventuali interventi pubblici, la Conferenza nazionale della Famiglia
in corso a Milano analizza il contesto in cui le aggregazioni familiari si trovano
a vivere concretamente. Il servizio di Fabio Brenna:
Con il demografo,
Giancarlo Blangiardo, si sono evidenziate le cifre: matrimoni in continuo calo dal
1972, nel 2008 sono stati 246.613, 4 ogni mille abitanti. Parallelamente, sono aumentati
i divorzi, +23% dal 2003. Una famiglia che cambia anche dal punto di vista della multi
etnicità: i matrimoni con almeno uno sposo straniero sono passati dal 27.500 del 2003
ai 37.000 del 2008, arrivando a costituire il 15% delle nozze celebrate nel 2008.
Dopo ulteriori focus sulle politiche familiari in Italia e il welfare familiare alla
prova del federalismo, si è cercato di mettere a fuoco quali possano essere gli obiettivi
e gli strumenti a breve e medio termine per una effettiva politica a favore della
famiglia. Il sottosegretario, Carlo Giovanardi, e Lorenzo Dellai, presidente della
Provincia autonoma di Trento, hanno siglato un Protocollo di intesa volto a promuovere
su tutto il territorio nazionale il “Family Audit”, un marchio che certifica la natura
"family friendly" di organizzazioni private e pubbliche, che intendano impegnarsi
per migliorare le proprie politiche di gestione delle risorse umane e l’organizzazione
del lavoro, orientandole alle esigenze familiari del personale.
Un
altro nodo da risolvere è infatti quello della conciliazione fra tempi di famiglia
e tempi di lavoro. Emerge intanto un’altra Italia a tante velocità per quanto riguarda
le risorse comunali destinate alle politiche sociali. Mentre ogni cittadino della
Valle D’Aosta può disporre ogni anno di 262,8 euro, quello della Calabria appena di
29,2. In questo contesto, la spesa per famiglia e minori ammonta a 2 miliardi e 700
mila euro. La Conferenza delle Regioni lancerà un allarme proprio nell’appuntamento
milanese: la manovra finanziaria del governo prevede uan contrazione del fondo per
le politiche della famiglia di quasi il 50% per l’anno 2011 e per il 2012, fino a
far diventare l’entità delle risorse previste nel 2013 pari ad un terzo di quelle
stanziate nel 2010.