“Noi l’Italia”: conclusa la mostra de “Gli Amici” della Comunità di Sant’Egidio
Uno sguardo inatteso e critico sulla storia d’Italia attraverso cinquanta opere di
artisti disabili. E’ quanto emerge dalla mostra “Noi l’Italia”, in esposizione al
museo di Roma in Trastevere che si è conclusa ieri, 7 novembre. L’evento è stato organizzato
dal movimento “Gli Amici” della Comunità di Sant’Egidio, una realtà che raccoglie
migliaia di disabili mentali e i loro amici e famigliari in tutta Europa. Il servizio
di Michele Raviart:
(musica)
Pitture,
installazioni, testi e video per raccontare l’Italia, sia attraverso i suoi fondamentali
passaggi storici, sia attraverso l’attualità della crisi economica, del precariato,
dell’immigrazione; momenti di memoria collettiva e personale, filtrati dalla sensibilità
di chi molto spesso riesce a comunicare solo con l’arte le proprie emozioni. Come
ci spiegano Maurizio Valentini e Daniela Boi,
due degli artisti disabili de “Gli Amici”:
R. - L’arte è una cosa bella,
perché quando faccio le opere rappresento delle cose che mi hanno colpito.
R.
- Per me l’arte è questo: non è solo un bel quadro, ma è quello che poi tu ci vedi
dentro. Molti di noi hanno anche delle difficoltà e tramite la pittura riusciamo un
poco ad esprimerci.
Sono oltre 30 anni che la comunità di Sant’Egidio
aiuta e sostiene persone con handicap mentale, attraverso i laboratori sperimentali,
un percorso non solo artistico, ma anche umano ed educativo. Filippo Sbrana
coordinatore della mostra:
R. – In questi laboratori, si sperimenta
materiale di ogni genere, in modo che ciascuno possa trovare la tecnica e anche l’idea
che vuole comunicare rispetto ad un tema. Molti degli artisti che espongono le loro
opere sono persone non scolarizzate. Il lavoro che abbiamo fatto durante quest’anno
nei laboratori è stato proprio quello di riappropriarci della scuola, della cultura,
della storia dell’Italia che era stata negata, per costruire insieme un’Italia migliore.
“Noi
l’Italia” è una riflessione appassionata e critica sul nostro Paese, che afferma con
forza come la diversità non possa essere in alcun modo una forma di esclusione sociale.