Siria: in aumento il fenomeno del lavoro minorile tra le famiglie dei piccoli agricoltori
Il lavoro minorile costituisce una grave emergenza in Siria, dove il governo e le
agenzie internazionali si stanno impegnando per cercare di contrastare l'aumento del
fenomeno, in particolare per 1,3 milione di famiglie di piccoli agricoltori colpite
dalla grave siccità che li ha trascinati in situazioni di estrema povertà. Da qui
la necessità di far lavorare anche i propri figli minori per contribuire all'economia
della famiglia. Altri fattori che tendono ad incrementare il fenomeno sono le tradizioni
e il sistema educativo. La Siria ha siglato la convenzione dell'International Labour
Organization (Ilo) sul lavoro minorile che prevede l'istruzione scolastica obbligatoria
fino a 15 anni. Tuttavia fino ad oggi sono in vigore solo poche misure pratiche, come
la prevenzione dell'abbandono scolastico. Secondo l'Ilo, globalmente 215 milioni di
bambini sono coinvolti nel lavoro minorile. In Siria e nelle regioni del Medio Oriente
le statistiche sono frammentarie. Da una ricerca dell'Unicef del 2006, in Siria lavoravano
il 4% dei bambini tra i 5 e i 14 anni di età, e secondo gli esperti queste cifre sono
sicuramente aumentate. A fronte degli irrilevanti benefici economici di breve termine
per le famiglie nelle quali lavorano anche i bambini vi sono implicazioni a lungo
termine per i bambini e il Paese. Il governo e le agenzie delle Nazioni Unite stanno
rispondendo a questa emergenza con workshop, studi per raccogliere dati, e programmi
per tenere i bambini nelle scuole. In una nota dell'Ufficio regionale dell'Ilo per
gli Stati Arabi si legge che la povertà è stata affrontata in modo decisivo nei Paesi
che hanno ridotto significativamente il lavoro minorile. I governi dunque devono impegnarsi
a contrastare efficacemente il lavoro minorile combattendo la povertà delle famiglie,
e garantendo agli adulti un lavoro dignitoso e ai bambini una buona istruzione di
qualità. (R.P.)