2010-11-08 14:37:49

Iraq: ennesima domenica di sangue per la comunità cristiana di Baghdad


Una settimana dopo la strage nella chiesa siro-cattolica di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso a Baghdad, costata la vita a 58 persone, la comunità cristiana irachena piange l’uccisione di altri due suoi fratelli, vittime di due distinti agguati avvenuti ieri a Baghdad. Louay Daniel Yacoub, 49 anni, era davanti all’ingresso del suo appartamento quando sconosciuti lo hanno freddato a colpi d’arma da fuoco. Un altro cristiano è stato ucciso con le stesse modalità, ma di lui non è stata ancora resa nota l’identità, riferiscono fonti locali dell'agenzia AsiaNews, anonime per motivi di sicurezza. Ma questa nuova fiammata di violenza non risparmia nemmeno i cittadini di fede mussulmana come dimostrano i due attentati di oggi nelle città sante sciite di Kerbala e Najaf. Due autobomba hanno causato la morte di almeno 13 persone, fra le quali si contano diversi pellegrini iraniani. Eppure la scorsa settimana tutta la nazione si era stretta attorno alla comunità cattolica per dire no alle violenze settarie. Lo scorso 5 novembre, durante la preghiera del venerdì, le moschee a Kirkuk hanno condannato il “barbarico attentato” contro la chiesa della capitale. Gli imam sunniti e sciiti della città dell’Iraq del nord hanno chiesto a gran voce che venga preservato il “mosaico iracheno” di etnie e religioni. Gli stessi imam hanno chiesto ai musulmani di proteggere i cristiani, definendoli un “modello di lealtà”. E ieri cristiani di Baghdad hanno assistito alla prima messa celebrata nella cattedrale siro-cattolica di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso dopo il massacro del 31 ottobre. A margine della celebrazione il patriarca caldeo di Baghdad, mons. Warduni, ha chiesto nuovamente alla comunità internazionale di aiutare i cristiani iracheni a rimanere nel proprio Paese e a favorire l’integrazione di chi vive oltre confine. (A cura di Marco Guerra)RealAudioMP3







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