2010-11-08 15:55:28

"Drogati e vittime di ogni forma di dipendenza": la Chiesa chiede di pregare in particolare per loro in questo mese di novembre


I tossicodipendenti sono al centro dell’intenzione generale di preghiera del Papa per questo mese di novembre, “perché quanti sono vittime della droga e di ogni altra forma di dipendenza, grazie al sostegno della comunità cristiana, trovino nella potenza di Dio Salvatore la forza di cambiare radicalmente la loro vita”. Roberta Gisotti ha intervistato il prof. Giovanni Paolo Ramonda, una vita spesa ad accogliere gli altri, responsabile della Comunità Giovanni XIII, succeduto al fondatore don Oreste Benzi:

D. – Dott. Ramonda, ai nostri giorni si parla e si opera abbastanza, per prevenire il consumo della droga e per il recupero dei tossicodipendenti? Perché l’impressione è che i drogati siano diventati in gran parte invisibili e quindi siano dimenticati anche nelle preghiere…

 

R. – Sì, è un disagio profondo, diffuso nei nostri giovani, è una carenza esistenziale. Proprio oggi che c’è la Conferenza nazionale sulla famiglia, ci tengo a ribadire che è la carenza del padre e della madre in fondo, che fa sì che, nella preadolescenza e nell’adolescenza, ci sia una crisi di identità che poi sfocia in questi disagi profondi, esistenziali, come possono essere la droga, la bulimia, l’anoressia e, a volte anche, purtroppo, molti suicidi nei nostri giovani. Come diceva don Oreste Benzi: un buon educatore, un buon padre è quello che ama la propria moglie; una buona madre è quella che ama il proprio marito. I nostri figli desiderano questo in profondità e quando questo non c’è – come ci dicono i nostri giovani tossicodipendenti, nelle nostre comunità terapeutiche – gridano e la faranno pagare a qualcuno: o ribellandosi con la violenza o autodistruggendosi.

 

D. – Dott. Ramonda, c’è un’altra dipendenza che sta emergendo, a minare perfino le istituzioni, in Italia: quella di una sessualità esasperata, che fa mercimonio del corpo femminile, che non si vuole chiamare prostituzione, ma "stile di vita". Ma quale vita?

 

R. – La dimensione dell’educazione sana, equilibrata, intelligente, la sessualità, anche qui, deve fondarsi nella prima educazione che devono dare i genitori, poi dovrà subentrare la scuola. Ma anche qui, è proprio l’esperienza della dimensione religiosa, cristiana, che insegna la bellezza della dimensione corporea: il corpo non è qualcosa di negativo, qualcosa di brutto, ma è qualcosa di positivo. Però è un dono di Dio, non è di nostra proprietà.

 

D. – Dott. Ramonda, altra dipendenza è quella del gioco d’azzardo, una piaga forse sottovalutata, rilanciata su Internet e che vede anche lo Stato tra gli sponsor…

 

R. – Sì, questo è un dramma. Ed è un dramma - come nel caso dell’alcol - che lo Stato promuova la diffusione addirittura attraverso la pubblicità: da una parte, lo Stato richiama i giovani ad una moralità e, dall’altra, è colui che finanzia queste attività. Anche qui, però, l’uomo odierno vive di istintività, di emotività. Anche i nostri giovani non sanno più controllare, orientare bene le proprie emozioni. Quindi, abbinando questa istintività, questa pulsionalità alla dimensione del denaro, dell’ottenere sempre di più senza un’attività di sacrificio, di responsabilità, si creano veramente dei drammi. Ed anche nelle nostre comunità abbiamo dei padri di famiglia che sono riabilitati in riferimento a questa dipendenza.

 

D. – In questo mese di novembre, dunque, le preghiere della comunità cristiana per tutte le persone vittime di tante dipendenze malevoli…

 

R. – Sì: la preghiera ti fa capire che non sei da solo ad educare, ma con te c’è il buon Dio. La preghiera, poi, soprattutto, ci coinvolge in un atteggiamento di grande responsabilità, sia come individui, ma soprattutto come comunità cristiana perché, come diceva sempre don Oreste Benzi: si educa come comunità, come popolo ed un popolo è tale soprattutto se sa accogliere i piccoli, i deboli e le persone in situazioni di emarginazione, altrimenti non è un popolo, ma è un’accozzaglia di gente, che pensa solo a se stessa.








All the contents on this site are copyrighted ©.