A Milano, l'apertura della Conferenza nazionale sul tema "Famiglia, storia e futuro
di tutti"
Inaugurata oggi a Milano la tre giorni di confronto per provare a rilanciare il tema
della famiglia. La Conferenza nazionale sul tema: “Famiglia, storia e futuro di tutti”.
Il servizio di Fabio Brenna:
Un confronto
a tutto campo sul tema della famiglia fra amministrazioni pubbliche, associazioni,
privato sociale, imprese e organizzazioni dei lavoratori da cui dovrebbero scaturire
indicazioni per quel Piano nazionale delle politiche per la famiglia, promesso dal
governo per i primi mesi del 2011, sempre che la crisi politica italiana non renda
tutto inutile. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo messaggio
invita ad affrontare i nodi che ostacolano la famiglia: precarietà del lavoro e difficoltà
di accesso ai servizi. Assente il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, la
Conferenza è stata aperta dal sottosegretario con delega alla famiglia, Carlo Giovanardi,
che ha evidenziato come alla famiglia non possa più essere chiesto di supplire alle
mancanze del welfare, ribadendo l’intenzione del governo di mettere a punto interventi
fiscali a misura di famiglia, che tengano conto, cioè, dei componenti del nucleo famigliare.
Della necessità di passare dalla semplice proclamazione di valori a interventi concreti
sulla rete delle famiglie, ha insistito l’arcivescovo di Milano, il cardinale Dionigi
Tettamanzi, nel suo intervento, invitando le forze politiche a porre al centro la
famiglia, evidenziando come lo sforzo di sostenerla gravi oggi soprattutto sulle donne:
“Ciò
che caratterizza l’impegno politico, certo faticoso, e ciò che gli fa acquistare la
sua specificità, è il lavoro quotidiano sulle condizioni concrete perché questi valori
da tutti proclamati siano realmente compresi, ma soprattutto concretamente resi vivibili
da parte della totalità delle nostre famiglie”.
C’è un problema di giustizia
al fondo di ogni richiesta di tutela e attenzione nei confronti della famiglia:
“I
diritti dei deboli non sono diritti deboli. Ora, forse, vale la pena di attuare una
versione familiare di questa espressione: i diritti delle famiglie deboli non sono
diritti deboli, tutt’altro”.
Dopo gli interventi di altri membri del
governo, via alle relazioni sugli argomenti di rilevanza familiare. Domani, giornata
dedicata alle tavole rotonde di approfondimento, quindi mercoledì le conclusioni affidate
ai ministri Rotondi ed Alfano. (ma)