2010-11-07 15:46:19

Darfur, rischio di pena di morte per alcuni minorenni. L'impegno dell'Italia per salvarli


Prosegue la campagna del’associazione “Italians for Darfur” per salvare dalla pena capitale 10 persone, fra cui quattro presunti adolescenti del Darfur, in Sudan, accusati di essere implicati in un attacco a un convoglio militare sudanese avvenuto lo scorso maggio. Il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, assicura che attraverso i canali diplomatici farà tutto il possibile per bloccare l’esecuzione dei minori. Sulla vicenda Debora Donnini ha intervistato Antonella Napoli, presidente di “Italians for Darfur”:RealAudioMP3

R. – Da quello che abbiamo appreso da fonti dirette, si tratta di un processo sommario dove non c’è una prova certa che tutti gli imputati abbiano preso parte a questi attacchi. La cosa ancora più grave è che per cinque dei presunti minori di questi imputati, soltanto due sono stati sottoposti all’esame che permette di accertare se si tratti di bambini o di adulti. Uno è stato dichiarato non condannabile perché l’esame ha dato un esito certo; l’altro - che è stato sottoposto due volte all’esame, il primo con un esito positivo, il secondo poco chiaro - è stato, invece, dichiarato condannabile. Quindi, sono quattro i presunti minori condannati a morte pur essendo indicati dalla difesa come minori.

D. – Come associazione “Italians for Darfur” cosa chiedete al governo di Khartoum?

D. – Chiediamo che la sentenza venga annullata o commutata in un’altra pena e che si faccia di tutto per accertare che si tratti di minori e, quindi, che non vengano condannati a morte.

D. – Qual è attualmente la situazione nel Darfur?

R. – Purtroppo la situazione è drammatica. Siamo a cospetto di un conflitto tutt’altro che pacificato in Darfur, dove – ricordiamolo – è dispiegata una missione di pace e dove si continua a combattere perché in alcune aree che sono sotto il controllo del “Sudan Liberation Movement” e del “Justice and Equality Movement” - che sono i principali gruppi ribelli che si contrappongono a Khartoum - il governo continua a bombardare e a fare incursioni per cercare di riprendere il controllo di quelle aree e, quindi, si continua a morire.(bf)







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