2010-11-06 16:32:08

L'arcivescovo di Yangon: caute speranze per le elezioni in Myanmar


“La situazione attualmente è tranquilla. Il momento delle elezioni, nonostante le difficoltà, è un momento atteso, che apre maggiori speranze per il Paese” e “come Chiesa cattolica e come cristiani in Myanmar confidiamo e speriamo nella gradualità dei cambiamenti perché la situazione politica, sociale, economica possa migliorare”. Così l’arcivescovo di Yangon, mons. Charles Maung Bo, alla vigilia delle elezioni nel Paese asiatico, in programma per domani 7 novembre. In un colloquio con l’Agenzia Fides, l’arcivescovo ha assicurato che i cristiani “pregano perché nel Paese possano crescere giustizia, libertà, pace e sviluppo”, e ricordando che essi sono “chiamati a servire il Paese in qualunque posizione sociale o condizione di vita (…), lavorando in coscienza per la pace e la riconciliazione” ha invitato “tutti i cittadini a partecipare alle elezioni”. Illustrando poi la situazione e le prospettive della comunità cattolica nel Paese, mons. Bo ha osservato che “un segnale positivo” viene dal fatto che con la nuova Costituzione, approvata nel 2008, il governo ha aperto spiragli per la realizzazione di scuole private, dopo la nazionalizzazione avvenuta nel 1965-66: “in tal modo – è il suo auspicio - speriamo di poter aprire ben presto scuole cattoliche. Questa prospettiva ci dà coraggio e nuove speranze”. Anche se è una piccola minoranza, la Chiesa cattolica in Myanmar è “presente e attiva”, ha rimarcato mons. Bo: “con una realtà di circa 700mila fedeli, 700 preti e oltre 1.600 fra religiosi e religiose in 15 diocesi, il nostro lavoro missionario va avanti, nonostante le difficoltà nell’ottenere permessi per la costruzione di nuove chiese”. Sulle tensioni con le minoranze etniche, l’arcivescovo ha dichiarato: “Noi speriamo e preghiamo per la riconciliazione e per una soluzione pacifica, che risparmi vittime”. (C.D.L.)







All the contents on this site are copyrighted ©.