Il Papa in Spagna: l'Europa rafforzi le sue radici cristiane, attenta ai valori spirituali
e non solo materiali
Vengo come pellegrino per esortare la Spagna e l’Europa a dare nuovo vigore alle loro
radici cristiane. Con queste parole pronunciate questa mattina dal Papa all’aeroporto
internazionale di Santiago de Compostela ha preso il via il 18.mo viaggio apostolico
di Benedetto XVI. Arrivando in Galizia il Santo Padre ha ricordato come la tradizione
cristiana e il Vangelo abbiano segnato indelebilmente la Spagna e il Vecchio Continente.
Accolto dai principi delle Asturie, dall’arcivescovo Barrio Barrio e dalle autorità
locali Benedetto XVI ha spiegato: “Nel più profondo del suo essere l’uomo è sempre
in cammino e alla ricerca della verità”. La fitta nebbia non ha nascosto la gioia
e l’entusiasmo di decine di migliaia di fedeli accorsi per le strade a salutare il
passaggio del Successore di Pietro. Il servizio è di Paolo Ondarza:
Un Papa pellegrino
in cammino con la Chiesa e l’umanità, che da sempre cerca la verità. Benedetto XVI
si è presentato così alla Spagna giungendo all’aeroporto internazionale di Santiago
de Compostela. La Chiesa è in cammino - ha detto il Santo Padre – e nel contempo
compie il proprio cammino interiore, quello che la conduce attraverso la fede, la
speranza e l’amore, a farsi trasparenza di Cristo per il mondo, essere in mezzo agli
uomini, presenza di Cristo:
“...también yo me he puesto en camino
para confirmar en la fe a mis hermanos. ... ...anch’io – ha detto
il Papa - mi sono messo in cammino per confermare nella fede i miei fratelli. Vengo
come pellegrino in questo Anno Santo Compostelano e porto nel cuore lo stesso amore
a Cristo che spingeva l’Apostolo Paolo a intraprendere i suoi viaggi, con l’anelito
di giungere anche in Spagna”.
Benedetto XVI ha espresso il desiderio
di unirsi alla grande schiera di pellegrini, uomini e donne che, nei secoli sono venuti
da ogni angolo del mondo a Compostela sulla tomba dell’apostolo Giacomo. "Essi –
ha indicato il Papa - con le orme dei loro passi hanno creato una via di cultura,
preghiera, conversione, concretizzatasi in chiese e ospedali, in ostelli, ponti e
monasteri". In questa maniera – ha proseguito – la Spagna e l’Europa svilupparono
una fisionomia spirituale marcata in modo indelebile dal Vangelo.
Un
Papa testimone e messaggero del Vangelo anche per Barcellona, città in cui giungerà
in serata “per rinvigorire la fede del suo popolo – definito da Benedetto XVI – “accogliente
e dinamico”:
“Una fe sembrada ya en los albores del cristianismo,
y que fue germinando y ... Una fede seminata già agli albori del
cristianesimo, e che germinò e crebbe al calore di innumerevoli esempi di santità
- Ignazio di Loyola, Teresa di Gesù, Giovanni della Croce, Francesco Saverio - dando
origine a tante istituzioni di beneficienza, cultura, educazione”.
Fede
– ha proseguito il Pontefice – che ispirò il geniale architetto Antoni Gaudí nell’impresa
della Sagrada Familia. A tal riguardo il Papa ha espresso la gioia di dedicare domani
questa chiesa, “nella quale si riflette tutta la grandezza dello spirito umano che
si apre a Dio”.
Anche nel XX secolo - ha poi rammentato il Santo Padre
- la Spagna ha suscitato nuove istituzioni, gruppi e comunità di vita cristiana e
negli ultimi decenni cammina in concordia e unità, in libertà e pace, guardando al
futuro con speranza e responsabilità. Mossa dal suo ricco patrimonio di valori umani
e spirituali, cerca pure di progredire – ha aggiunto - in mezzo alle difficoltà e
offrire la sua solidarietà alla comunità internazionale. Da qui il Papa ha allargato
il suo pensiero all’Europa ponendosi in continuità con Giovanni Paolo II che da Santiago
de Compostela, quasi trent’anni fa, spronò il Vecchio Continente a dare nuovo vigore
alle sue radici cristiane. “Anch’io – ha detto – vorrei esortare la Spagna e l’Europa
a edificare il loro presente e a progettare il loro futuro a partire dalla verità
autentica dell’uomo, dalla libertà che rispetta questa verità e mai la ferisce e dalla
giustizia per tutti, iniziando dai più poveri e derelitti":
“Una
España y una Europa no sólo preocupadas de las necesidades materiales... Una
Spagna e un’Europa - ha detto - non solo preoccupate delle necessità materiali degli
uomini, ma anche di quelle morali e sociali, di quelle spirituali e religiose, perché
tutte queste sono esigenze autentiche dell’uomo e solo così si opera in modo efficace,
integro e fecondo per il suo bene”.
(inno spagnolo)
Nel
suo saluto il principe delle Asturie, Felipe di Spagna, accompagnato dalla principessa
Letizia, ha definito un grande onore per la casa Reale e per tutto il popolo spagnolo
la visita del Papa. “Il vostro affetto per la Spagna – ha detto il principe Felipe
– è di grande valore per tutti noi. Gli spagnoli – ha aggiunto - si sentono onorati
dal fatto che nei primi cinque anni di pontificato Benedetto XVI abbia visitato la
Spagna per due volte.
(cori e applausi)
Ed effettivamente
la fitta nebbia su Santiago non ha offuscato il calore e la luminosa gioia dei tanti
pellegrini, decine di migliaia per la strada, che con cori festosi hanno acclamato
l’arrivo del successore di Pietro. Da parte sua il Papa, nell’entusiasmo generale,
non ha mancato di salutare tutti in lingua gallega:
“Ao encomendar
à intercesión do Apóstolo Santiago a miña estadía entre vós ... Nell’affidare
all’intercessione di San Giacomo Apostolo la mia presenza tra voi, supplico Dio che
giunga a tutti la sua benedizione”.