Il Cammino di Santiago de Compostela: un pellegrinaggio che coinvolge credenti e non
credenti
Sull’importanza di Santiago de Compostela, meta secolare di pellegrinaggi, Paolo
Ondarza ha intervistato don Josè Maria Diaz, decano del capitolo della
Cattedrale:
R. – Dal
IX secolo è, soprattutto, un santuario meta di pellegrinaggio: dalla scoperta del
sepolcro di San Giacomo, nell’830. Da quel momento è cominciata la peregrinazione
e tutta l’Europa si è mossa in pellegrinaggio verso Santiago de Compostela.
D.
– Chi era Giacomo?
R. – Giacomo era uno dei tre discepoli prediletti
dal Signore. E’ l’unico il cui martirio viene testimoniato da una pagina della Bibbia.
Negli Atti degli Apostoli si dice, letteralmente, come il re Erode - quando voleva
sopprimere la comunità cristiana a Gerusalemme - fece mettere in prigione Pietro e
fece decapitare Giacomo. Poi, da questo momento, nasce la tradizione della traslazione
del corpo di San Giacomo a Santiago de Compostela.
D. – Da allora sono
stati innumerevoli i pellegrini che ogni anno si sono recati nel santuario, soprattutto
in un’occasione particolare: il Giubileo. Qual è il significato di questa manifestazione
spirituale?
R. – Solo i cattolici capiscono bene questa manifestazione
spirituale, perché prevede la grazia dell’indulgenza plenaria per tutti coloro che
vengono qui, si confessano, si comunicano, visitano il Sepolcro, fanno una preghiera
secondo l'intenzione del Pontefice. C’è anche una grande novità: in
questo momento, il Cammino di San Giacomo è davvero una rotta ecumenica. Sapete bene
che una grande parte dell’Europa - l’Europa protestante - ha fatto un’omissione completa
dei pellegrinaggi, in seguito alle invettive di Lutero contro questa pratica. In questo
momento, però, vengono pellegrini anche dalla Norvegia, dai Paesi Baltici, dalla Svizzera,
dalla Svezia, dalla Danimarca. E questi pellegrini non vengono per devozione al Santo,
ma per un esercizio ascetico durante la peregrinazione. Per questo motivo il Cammino
è un’occasione di incontro e di dialogo ecumenico importante anche per le altre religioni
e per gli agnostici. Quelli che si riconoscono agnostici dicono, infatti, che quando
arrivano a Santiago si sentono interiormente diversi da com’erano al momento della
partenza.
D. – Ogni quanto ricorre il Giubileo compostelano?
R.
– Ogni volta che la festa di San Giacomo - il 25 luglio - cade di domenica. Il prossimo
anno giubilare ci sarà nel 2021.