Terra Santa: tre giorni di preghiera degli Ordinari cattolici per l'Iraq
“Le parole di dolore e di condanna non sono più sufficienti di fronte all'orrore che
si sta verificando ripetutamente in questi ultimi anni in Iraq, specialmente contro
i cristiani, e che ha raggiunto l’apice della follia con il selvaggio massacro di
domenica scorsa nella chiesa siro-cattolica di Baghdad”. Lo scrivono gli Ordinari
cattolici di Terra Santa (Aocts) in una nota di condanna diffusa ieri a Gerusalemme
e ripresa dall'agenzia Sir. “Ci inchiniamo davanti ai corpi dei martiri eroici, ai
feriti, alle loro famiglie – scrivono i presuli – facciamo appello alla coscienza
di tutti e di coloro che hanno l’autorità, innanzitutto il Governo iracheno, affinché
vigilino e proteggano tutti i cittadini, specialmente coloro i quali non hanno protezione,
non possiedono armi e milizie, la cui unica colpa è quella di continuare a professare
la fede dei loro padri e dei loro avi nella terra d’origine”. “Questa terra – rimarca
l’Aocts – è la loro terra da sempre, per la quale si sono sacrificati contribuendo
al suo sviluppo e difendendola. È giunto il momento, per chi ha la responsabilità
politica, di resistere a coloro che hanno perso ogni senso di umanità, di frenare
la loro sete insaziabile di sangue e di punire chiunque pianifichi o compia tali atti
criminali”. Gli Ordinari cattolici chiedono alla Lega Araba, all'Organizzazione della
Conferenza Islamica, alle Nazioni Unite e al Consiglio di Sicurezza, “prima che sia
troppo tardi, di tenere presente il pericolo che giunge da coloro che sfruttano la
religione per provocare scontri tra civiltà e tra nazioni”. Per dare un concreto segno
di vicinanza gli Ordinari cattolici hanno promosso per oggi, domani e domenica, tre
giorni di solidarietà e di preghiera “per i martiri iracheni” da svolgersi in tutte
le parrocchie, monasteri e conventi della Terra Santa. “La nostra missione, come è
stato detto anche nel Sinodo per il Medio Oriente, è vivere la comunione e la testimonianza,
lavorare insieme, cristiani e musulmani, per risvegliare i nostri Paesi e i nostri
popoli, investendo sulla pace, la stabilità e la fiducia reciproca”. (R.P.)