2010-11-05 15:22:53

Pakistan. Attentato contro una moschea sunnita: almeno 60 vittime


Nuovo gravissimo attentato nel nordovest del Pakistan. Ad essere presa di mira ancora una volta una moschea sunnita, con un bilancio di almeno 60 morti e un centinaio di feriti. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

Di nuovo un attentatore suicida, di nuovo una moschea sunnita, di nuovo durante la preghiera del venerdì. L’attacco alla moschea a Darra Adam Khel, a 40 chilometri da Peshawar, è solo l’ultimo di una serie condotti contro luoghi di culto e santuari in Pakistan. Il bilancio, ancora provvisorio, questa volta è pesantissimo almeno 60 morti e oltre 100 feriti. Il tetto dell’edificio ha ceduto dopo l’esplosione, intrappolando decine di persone sotto le macerie. Le squadre di soccorso sono ancora a lavoro e si teme che numero delle vittime possa salire. Secondo le prime indiscrezioni, fra gli obiettivi dell’attacco ci sarebbe un membro del senato pakistano, noto per le sue posizioni contro i miliziani integralisti, il quale spesso risiedeva in un appartamento adiacente alla moschea. L’attentato arriva mentre in Pakistan sono in corso più offensive contro le roccaforti dei talebani, tra cui le aree tribali del nordovest che confinano con l'Afghanistan. Gli Stati Uniti hanno appoggiato le offensive, nella speranza che si possano interrompere gli attacchi ai convogli diretti alle truppe Nato in Afghnistan. Tuttavia, le operazioni dell’esercito di Islamabad non sembrano aver fiaccato l’attività terroristica che in questi ultime settimane ha dimostrato di poter colpire in tutto il territorio nazionale.

Afghanistan
Ancora violenza in Afghanistan. Almeno 10 persone sono morte in seguito a un attentato suicida in un mercato nella città di Maimana, nella provincia di Farya. Obiettivo dell’attacco, il presidente del Consiglio provinciale che, secondo fonti locali, è rimasto gravemente ferito. Vittime anche tra le truppe Nato: nelle ultime 48 ore, sei soldati della coalizione, di cui ancora non è stata resa nota la nazionalità, sono stati uccisi nel corso dei combattimenti con i talebani o per l'esplosione di ordigni artigianali. E sempre per lo scoppio di un ordigno, due militari italiani sono rimasti lievemente feriti nella provincia di Herat.

Iraq, rivendicazioni di al Qaeda
Al Qaeda ha rivendicato oggi gli attacchi contro la comunità sciita di inizio settimana a Baghdad, in Iraq, che hanno provocato oltre 60 vittime. A pubblicare un messaggio su Internet, il gruppo estremista dello Stato islamico d’Iraq-ISI, che ha annunciato ulteriori azioni. L’organizzazione è la stessa che domenica scorsa ha sferrato il sanguinoso attacco alla cattedrale siro-cattolica di Nostra Signora della Salvezza, sempre a Baghdad, provocando più di 50 morti.

Medio Oriente: colloqui di pace
L'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha posto agli Stati Uniti un ultimatum di altre due settimane per tentare di rilanciare i colloqui diretti con gli israeliani. Lo rivela il capo dei negoziatori palestinesi, Saeb Erekat, al termine di un incontro con l'inviato americano per il Medio Oriente, George Mitchell, a Washington. L’esponente dell’Anp ha precisato però che non è cambiata la richiesta di interruzione della costruzione di nuovi insediamenti come condizione essenziale per il dialogo.

Georgia: arrestate 13 presunte spie russe
Torna alta la tensione tra Russia e Georgia. I Servizi segreti di Tbilisi hanno smantellato una presunta rete di spie russe, arrestando 13 sospetti accusati di fornire informazioni militari riservate all'intelligence di Mosca. Tra le persone fermate, ci sono anche quattro cittadini russi. Lo ha precisato oggi il Ministero degli interni georgiano, fornendo i primi dettagli ufficiali sulla vicenda. Immediata la reazione del Cremlino, che si è detto “indignato”. Il portavoce del ministro degli Esteri russo ha affermato che si tratta di una “una provocazione che denota un peggioramento della psicosi anti-russa della leadership di Tbilisi”, che mira a mettere Mosca in cattiva luce in vista del vertice Nato del 19 e 20 novembre a Lisbona.

Sciagure aeree in Pakistan e Cuba
Due tragedie dell’aria nelle ultime 24 ore, nelle quali hanno perso la vita circa 90 persone. La prima è avvenuta in Pakistan, dove a precipitare è stato un volo charter, diretto al giacimento di gas di Bhit, che trasportava 21 passeggeri, fra quali 15 lavoratori della colosso energetico italiani Eni. Il secondo incedente è avvenuto a Cuba: morte tutte le 68 persone presenti sul volo della compagnia Aero Caribbean. In entrambi le sciagure, non si segnalano sopravvissuti. Solo ieri era avvenuto l’atterraggio d’emergenza a Singapore per un Airbus della Qantas, illesi passeggeri e equipaggio. L’avaria al motore, hanno dichiarato i vertici della compagnia, potrebbe essere attribuita a un difetto di progettazione. Gli Airbus A380 sono muniti di motori della britannica Rolls Royce, che ha raccomandato controlli su tutti i propulsori di questo tipo.

Cina minaccia conseguenze su assegnazione Nobel
L'ambasciatore cinese in Norvegia ha scritto alle missioni diplomatiche occidentali riguardo alla cerimonia di consegna del Premio Nobel per la Pace al dissidente Liu Xiaobo, che si terrà in dicembre ad Oslo. Nella missiva, il diplomatico ha avvertito i Paesi esteri che ci saranno "conseguenze e dovranno assumersene la responsabilità'' se continueranno a supportare il dissidente.

Sudan
Tre piloti di elicotteri lettoni che lavorano per il Programma alimentare mondiale dell’Onu sono stati rapiti in queste ore in Darfur, provincia occidentale del Sudan. I tre seguivano operazioni di aiuto alle popolazioni povere della regione. Non è chiaro al momento se sia stato chiesto un riscatto dai sequestratori.

Ue - Pacchi bomba
Il trasporto aereo resta un obiettivo del terrorismo e per questo serve una risposta “adeguata”, ma le misure devono essere “proporzionate”, ovvero non eccessivamente pesanti in modo da compromettere la loro stessa applicazione. E' quanto ha affermato il commissario Ue ai Trasporti, Siim Kallas, a margine della riunione, tenutasi stamani a Bruxelles, degli esperti della sicurezza aerea Ue coadiuvati da quelli americani. I tecnici sono stati chiamati ad esaminare i problemi del controllo delle merci sugli aerei, dopo l'allarme provocato dai pacchi bomba provenienti da Grecia e Yemen. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 309

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