Pakistan. Attentato contro una moschea sunnita: almeno 60 vittime
Nuovo gravissimo attentato nel nordovest del Pakistan. Ad essere presa di mira ancora
una volta una moschea sunnita, con un bilancio di almeno 60 morti e un centinaio di
feriti. Il servizio di Marco Guerra:
Di nuovo
un attentatore suicida, di nuovo una moschea sunnita, di nuovo durante la preghiera
del venerdì. L’attacco alla moschea a Darra Adam Khel, a 40 chilometri da Peshawar,
è solo l’ultimo di una serie condotti contro luoghi di culto e santuari in Pakistan.
Il bilancio, ancora provvisorio, questa volta è pesantissimo almeno 60 morti e oltre
100 feriti. Il tetto dell’edificio ha ceduto dopo l’esplosione, intrappolando
decine di persone sotto le macerie. Le squadre di soccorso sono ancora a lavoro e
si teme che numero delle vittime possa salire. Secondo le prime indiscrezioni, fra
gli obiettivi dell’attacco ci sarebbe un membro del senato pakistano, noto per le
sue posizioni contro i miliziani integralisti, il quale spesso risiedeva in un appartamento
adiacente alla moschea. L’attentato arriva mentre in Pakistan sono in corso più offensive
contro le roccaforti dei talebani, tra cui le aree tribali del nordovest che confinano
con l'Afghanistan. Gli Stati Uniti hanno appoggiato le offensive, nella speranza che
si possano interrompere gli attacchi ai convogli diretti alle truppe Nato in Afghnistan.
Tuttavia, le operazioni dell’esercito di Islamabad non sembrano aver fiaccato l’attività
terroristica che in questi ultime settimane ha dimostrato di poter colpire in tutto
il territorio nazionale.
Afghanistan Ancora violenza in Afghanistan.
Almeno 10 persone sono morte in seguito a un attentato suicida in un mercato nella
città di Maimana, nella provincia di Farya. Obiettivo dell’attacco, il presidente
del Consiglio provinciale che, secondo fonti locali, è rimasto gravemente ferito.
Vittime anche tra le truppe Nato: nelle ultime 48 ore, sei soldati della coalizione,
di cui ancora non è stata resa nota la nazionalità, sono stati uccisi nel corso dei
combattimenti con i talebani o per l'esplosione di ordigni artigianali. E sempre per
lo scoppio di un ordigno, due militari italiani sono rimasti lievemente feriti nella
provincia di Herat.
Iraq, rivendicazioni di al Qaeda Al Qaeda ha
rivendicato oggi gli attacchi contro la comunità sciita di inizio settimana a Baghdad,
in Iraq, che hanno provocato oltre 60 vittime. A pubblicare un messaggio su Internet,
il gruppo estremista dello Stato islamico d’Iraq-ISI, che ha annunciato ulteriori
azioni. L’organizzazione è la stessa che domenica scorsa ha sferrato il sanguinoso
attacco alla cattedrale siro-cattolica di Nostra Signora della Salvezza, sempre a
Baghdad, provocando più di 50 morti.
Medio Oriente: colloqui di pace L'Autorità
nazionale palestinese (Anp) ha posto agli Stati Uniti un ultimatum di altre due settimane
per tentare di rilanciare i colloqui diretti con gli israeliani. Lo rivela il capo
dei negoziatori palestinesi, Saeb Erekat, al termine di un incontro con l'inviato
americano per il Medio Oriente, George Mitchell, a Washington. L’esponente dell’Anp
ha precisato però che non è cambiata la richiesta di interruzione della costruzione
di nuovi insediamenti come condizione essenziale per il dialogo.
Georgia:
arrestate 13 presunte spie russe Torna alta la tensione tra Russia e Georgia.
I Servizi segreti di Tbilisi hanno smantellato una presunta rete di spie russe, arrestando
13 sospetti accusati di fornire informazioni militari riservate all'intelligence
di Mosca. Tra le persone fermate, ci sono anche quattro cittadini russi. Lo ha precisato
oggi il Ministero degli interni georgiano, fornendo i primi dettagli ufficiali sulla
vicenda. Immediata la reazione del Cremlino, che si è detto “indignato”. Il portavoce
del ministro degli Esteri russo ha affermato che si tratta di una “una provocazione
che denota un peggioramento della psicosi anti-russa della leadership di Tbilisi”,
che mira a mettere Mosca in cattiva luce in vista del vertice Nato del 19 e 20 novembre
a Lisbona.
Sciagure aeree in Pakistan e Cuba Due tragedie dell’aria
nelle ultime 24 ore, nelle quali hanno perso la vita circa 90 persone. La prima è
avvenuta in Pakistan, dove a precipitare è stato un volo charter, diretto al giacimento
di gas di Bhit, che trasportava 21 passeggeri, fra quali 15 lavoratori della colosso
energetico italiani Eni. Il secondo incedente è avvenuto a Cuba: morte tutte le 68
persone presenti sul volo della compagnia Aero Caribbean. In entrambi le sciagure,
non si segnalano sopravvissuti. Solo ieri era avvenuto l’atterraggio d’emergenza a
Singapore per un Airbus della Qantas, illesi passeggeri e equipaggio. L’avaria al
motore, hanno dichiarato i vertici della compagnia, potrebbe essere attribuita a un
difetto di progettazione. Gli Airbus A380 sono muniti di motori della britannica Rolls
Royce, che ha raccomandato controlli su tutti i propulsori di questo tipo.
Cina
minaccia conseguenze su assegnazione Nobel L'ambasciatore cinese in Norvegia
ha scritto alle missioni diplomatiche occidentali riguardo alla cerimonia di consegna
del Premio Nobel per la Pace al dissidente Liu Xiaobo, che si terrà in dicembre ad
Oslo. Nella missiva, il diplomatico ha avvertito i Paesi esteri che ci saranno "conseguenze
e dovranno assumersene la responsabilità'' se continueranno a supportare il dissidente.
Sudan Tre
piloti di elicotteri lettoni che lavorano per il Programma alimentare mondiale dell’Onu
sono stati rapiti in queste ore in Darfur, provincia occidentale del Sudan. I tre
seguivano operazioni di aiuto alle popolazioni povere della regione. Non è chiaro
al momento se sia stato chiesto un riscatto dai sequestratori.
Ue - Pacchi
bomba Il trasporto aereo resta un obiettivo del terrorismo e per questo serve
una risposta “adeguata”, ma le misure devono essere “proporzionate”, ovvero non eccessivamente
pesanti in modo da compromettere la loro stessa applicazione. E' quanto ha affermato
il commissario Ue ai Trasporti, Siim Kallas, a margine della riunione, tenutasi stamani
a Bruxelles, degli esperti della sicurezza aerea Ue coadiuvati da quelli americani.
I tecnici sono stati chiamati ad esaminare i problemi del controllo delle merci sugli
aerei, dopo l'allarme provocato dai pacchi bomba provenienti da Grecia e Yemen. (Panoramica
internazionale a cura di Marco Guerra)
Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LIV no. 309
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