2010-11-05 14:48:17

Nigeria. Mons. Kaigama: a Jos solo il perdono è più forte della violenza


“È stato incredibile vedere quello che la crisi del 17 gennaio 2010 ha provocato negli abitanti di Jos e dintorni. La pazzia, che è stata lasciata libera di agire, ha provocato la distruzione di chiese e moschee, con diverse persone costrette a sfollare perché le loro abitazioni e i loro esercizi commerciali sono stati distrutti”. Così scrive Mons. Ignatius A. Kaigama, arcivescovo di Jos, capoluogo dello Stato nigeriano di Pleteau, dove periodicamente esplodono violenti scontri intercomunitari, con conseguenze molto pesanti per la popolazione locale. Mons. Kaigama, in un articolo pubblicato localmente e inviato a Fides, ricorda che le persone hanno visto i risparmi di una vita andare in fiamme e i propri cari mutilati o uccisi. La natura comunitaria della vita familiare è stata turbata quando le famiglie divise dalla crisi sono state costrette a vivere a distanza di chilometri, senza potersi incontrare. “Ma non è sempre stato così, racconta ancora Mons. Kaigama, “senza dubbio – dice il presule - la città di Jos è stata una delle città più tranquille della Nigeria, favorita da un clima sereno e dalle bellezze naturali. Il calore e la generosità della sua gente hanno conquistato molti. Negli ultimi decenni a causa dello sfruttamento minerario dello stagno, si è creato un mix di attività locali, nazionali ed internazionali, che ha fatto sì che cittadini di diversi Paesi si siano installati a Jos. Non stupisce, che lo Stato stesso avesse adottato il nome di “Casa della pace e del turismo”. Purtroppo, la crisi del 2001 ha creato una diffidenza e un’animosità senza precedenti tra la minoranza costituita dalla comunità di coloni musulmani Hausa/Fulani e la maggior parte degli indigeni cristiani. Prima della crisi, entrambe le comunità condividevano in qualche misura le festività, sociali, religiose e politiche, con poco o nessun pregiudizio o discriminazione. La Chiesa cattolica insieme agli uomini di buona volontà di altre fedi cerca di porre fine a questa situazione e di aiutare le vittime delle violenze - afferma mons. Kaigama. Oltre alla Chiesa locale, anche la comunità cattolica universale è impegnata ad aiutare gli abitanti dello Stato di Plateau a ritrovare la pace, come testimoniato dalla recente visita a Jos del cardinale Peter Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace. Mons. Kaigama conclude descrivendo la sua visita nel villaggio di Mazah, che era stato attaccato il 17 luglio. “Sono rimasto colpito dagli striscioni con la scritta: 'la più grande arma contro la violenza è il perdono'. Cosa c’è di più vero? Il bene può veramente sconfiggere il male, se c’è la volontà”. (C.S.)







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