I vescovi del Paraguay chiedono leggi per la vita e la famiglia
A conclusione della loro assemblea plenaria i vescovi del Paraguay hanno pubblicato
un’esortazione pastorale in cui chiedono che le leggi riguardanti la vita e la famiglia
abbiano sempre un solido e coerente fondamento etico. “Quest’opera legislativa – scrivono
i presuli- deve cercare anzitutto di favorire lo sviluppo integrale e sostenibile
del nostro popolo nel rispetto e nella difesa della vita umana dal suo concepimento
fino alla morte naturale così come si afferma nella nostra Magna carta”. Per i presuli
paraguaiani la possibilità di una “vera convivenza pacifica e di una vita dignitosa”
si basa proprio nella difesa “della vita come principio fondamentale e sostegno di
tutti gli altri valori. Le leggi, rilevano i vescovi, devono favorire sempre la vita
e rendere possibili condizioni per lo sviluppo pieno dell’essere umano.” Il documento
episcopale lamenta inoltre l’esistenza di proposte, al vaglio del Parlamento, che
cercano di ignorare o prescindere da queste verità evitando “di riconoscere in modo
esplicito i valori trascendenti umani e cristiani” che appartengono storicamente alla
cultura nazionale, con il rischio di “ridurre la visione e il concetto dell’essere
umano a semplice costruzione culturale”, cosa che, tra l’altro, rende facile “la sottomissione
e la manipolazione” dei cittadini. Per i presuli sono proprio queste considerazioni
quelle che rendono necessario, da parte del legislatore, la massima attenzione “verso
la famiglia” la cui difesa e protezione “sono doveri principali dello Stato. La famiglia,
spiegano i vescovi, attraverso il matrimonio è chiamata a svolgere una funzione specifica
nella società”. La Conferenza episcopale del Paraguay s’impegna ancora un volta ad
accompagnare le famiglie in particolare in un’ora in cui deve far fronte a non poche
difficoltà economiche e culturali. “Infine, scrivono i presuli, nelle leggi che fanno
riferimento alla famiglia e all’educazione, i legislatori devono collaborare con i
genitori, aiutandoli ad assumere pienamente la loro responsabilità paterna e materna”,
in particolare “nel loro dovere di educare i propri figli”. “Nessuna istituzione dovrebbe
sostituirsi mai nel ruolo fondamentale che la famiglia ha nell’educazione” poiché
“senza la famiglia non esiste una piena educazione”. In conclusione, e in merito alle
elezioni municipali di domenica, i vescovi del Paraguay ricordano il dovere del voto
non solo come espressione di educazione civica, ma anche come espressione di convivenza
democratica. “La democrazia, aggiungono, si costruisce e si rinforza con la partecipazione
attiva di tutti i suoi attori”, a maggior ragione se il Paese, dopo molti anni di
regimi autoritari, consolida gradualmente e faticosamente un regime democratico autentico.
Agli elettori i vescovi chiedono conoscenza dei candidati, analisi delle proposte,
valutazioni serene, rifiutando qualsiasi comportamento che tolga trasparenza al processo
elettorale. Ai candidati invece i presuli ricordano un’esortazione del Concilio vaticano
II: “Coloro che sono o possono diventare idonei per l'esercizio dell'arte politica,
così difficile, ma insieme così nobile, si preparino e si preoccupino di esercitarla
senza badare al proprio interesse e a vantaggi materiali. Agiscano con integrità e
saggezza contro l'ingiustizia e l'oppressione, l'assolutismo e l'intolleranza d'un
solo uomo e d'un solo partito politico; si prodighino con sincerità ed equità al servizio
di tutti”( Gaudium et Spes nº 75). (A cura di Luis Badilla)