2010-11-05 14:48:04

I vescovi del Paraguay chiedono leggi per la vita e la famiglia


A conclusione della loro assemblea plenaria i vescovi del Paraguay hanno pubblicato un’esortazione pastorale in cui chiedono che le leggi riguardanti la vita e la famiglia abbiano sempre un solido e coerente fondamento etico. “Quest’opera legislativa – scrivono i presuli- deve cercare anzitutto di favorire lo sviluppo integrale e sostenibile del nostro popolo nel rispetto e nella difesa della vita umana dal suo concepimento fino alla morte naturale così come si afferma nella nostra Magna carta”. Per i presuli paraguaiani la possibilità di una “vera convivenza pacifica e di una vita dignitosa” si basa proprio nella difesa “della vita come principio fondamentale e sostegno di tutti gli altri valori. Le leggi, rilevano i vescovi, devono favorire sempre la vita e rendere possibili condizioni per lo sviluppo pieno dell’essere umano.” Il documento episcopale lamenta inoltre l’esistenza di proposte, al vaglio del Parlamento, che cercano di ignorare o prescindere da queste verità evitando “di riconoscere in modo esplicito i valori trascendenti umani e cristiani” che appartengono storicamente alla cultura nazionale, con il rischio di “ridurre la visione e il concetto dell’essere umano a semplice costruzione culturale”, cosa che, tra l’altro, rende facile “la sottomissione e la manipolazione” dei cittadini. Per i presuli sono proprio queste considerazioni quelle che rendono necessario, da parte del legislatore, la massima attenzione “verso la famiglia” la cui difesa e protezione “sono doveri principali dello Stato. La famiglia, spiegano i vescovi, attraverso il matrimonio è chiamata a svolgere una funzione specifica nella società”. La Conferenza episcopale del Paraguay s’impegna ancora un volta ad accompagnare le famiglie in particolare in un’ora in cui deve far fronte a non poche difficoltà economiche e culturali. “Infine, scrivono i presuli, nelle leggi che fanno riferimento alla famiglia e all’educazione, i legislatori devono collaborare con i genitori, aiutandoli ad assumere pienamente la loro responsabilità paterna e materna”, in particolare “nel loro dovere di educare i propri figli”. “Nessuna istituzione dovrebbe sostituirsi mai nel ruolo fondamentale che la famiglia ha nell’educazione” poiché “senza la famiglia non esiste una piena educazione”. In conclusione, e in merito alle elezioni municipali di domenica, i vescovi del Paraguay ricordano il dovere del voto non solo come espressione di educazione civica, ma anche come espressione di convivenza democratica. “La democrazia, aggiungono, si costruisce e si rinforza con la partecipazione attiva di tutti i suoi attori”, a maggior ragione se il Paese, dopo molti anni di regimi autoritari, consolida gradualmente e faticosamente un regime democratico autentico. Agli elettori i vescovi chiedono conoscenza dei candidati, analisi delle proposte, valutazioni serene, rifiutando qualsiasi comportamento che tolga trasparenza al processo elettorale. Ai candidati invece i presuli ricordano un’esortazione del Concilio vaticano II: “Coloro che sono o possono diventare idonei per l'esercizio dell'arte politica, così difficile, ma insieme così nobile, si preparino e si preoccupino di esercitarla senza badare al proprio interesse e a vantaggi materiali. Agiscano con integrità e saggezza contro l'ingiustizia e l'oppressione, l'assolutismo e l'intolleranza d'un solo uomo e d'un solo partito politico; si prodighino con sincerità ed equità al servizio di tutti”( Gaudium et Spes nº 75). (A cura di Luis Badilla)







All the contents on this site are copyrighted ©.