I cristiani dell’Orissa chiedono a Obama di affrontare il tema della libertà religiosa
in India
I cristiani dell’Orissa chiedono al presidente Usa Barak Obama, di condannare apertamente,
negli incontri con le alte cariche dello Stato indiano, l’intolleranza religiosa,
le violenze dei gruppi estremisti indù, le discriminazioni che ancora subiscono i
dalit (gli intoccabili) indiani. La visita di Obama in India “rappresenta un’opportunità
per ribadire che lo Stato deve fermare il fanatismo dei gruppi radicali indù, e che
l’India deve seguire i principi di armonia e tolleranza, rispettando i diritti sanciti
nella Costituzione”, dice in un colloquio con l’agenzia Fides mons. Raphael Cheenath,
arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar, nello Stato dell’Orissa. Proprio in Orissa, in
questi giorni l’attenzione pubblica è fissata sul processo a carico degli autori dei
massacri che colpirono le comunità cristiane nel 2008. “I cristiani dell’India desiderano
che il presidente Obama parli dell’intolleranza religiosa e degli attacchi condotti
dagli integralisti indù contro i cristiani, in Orissa e in altri Stati, nonchè contro
altre minoranze religiose”, nota l’arcivescovo. “Se il fanatismo persiste, migliaia
di fedeli cristiani soffriranno ancora. Ogni cittadino indiano deve avere la libertà
di scegliere e professare la propria fede. I gruppi radicali indù non devono poter
imporre la loro ideologia e causare disordini sociali”, afferma mons. Cheenath. Per
questo i cristiani chiedono che il Presidente Obama difenda il supremo valore della
libertà religiosa negli incontri con il Primo Ministro Manmohon Singh, con il Presidente
Patil e nel discorso che terrà davanti al Parlamento indiano. Un altro “tasto dolente”,
che andrebbe posto all’attenzione delle autorità e del Paese, è, secondo il presule,
“la condizione di emarginazione subita dai dalit (i cosiddetti fuori casta) e dai
tribali indiani”, che costituiscono circa il 25% della popolazione complessiva. Inoltre,
“esistono privilegi concessi ai dalit di fede indù, che non sono accordati a quelli
di fede cristiana e musulmana, in violazione dei diritti costituzionali”, ricorda
l’arcivescovo. Gruppi cristiani e associazioni auspicano un intervento di Obama per
combattere il sistema delle discriminazioni castali, formalmente abolito, ma ancora
in voga nella prassi sociale: in una lettera aperta a Obama l’ All India Christian
Council (Aicc), ha chiesto al Presidente Usa – che nel suo viaggio si fermerà al monumento
del mahatma Gandhi – di includere una tappa per rendere omaggio a Bhimrao Ramji Ambedkar
(1891-1956), giurista indiano, fra gli estensori materiali della Costituzione indiana,
definito “l’eroe degli intoccabili”. Infine, i cristiani chiedono a Obama di segnalare
che “in tempi di boom economico del Paese, urge prendere adeguati provvedimenti per
la giustizia sociale, perché larghe fasce di poveri non siano escluse dalla crescita
e dello sviluppo del Paese”. (R.P.)