2010-11-05 14:40:15

Aperto in Bulgaria l’Incontro dei vescovi delle Chiese cattoliche di rito orientale


Si è aperto ieri a Sofia, in Bulgaria, il 13.mo Incontro dei vescovi delle Chiese cattoliche di rito orientale. Al centro dell’appuntamento, patrocinato dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee), “I criteri di ecclesialità delle Chiese orientali oggi”. Tra i numerosi partecipanti, il cardinale Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest e presidente del Ccee. Marta Vertse lo ha intervistato:RealAudioMP3

R. – Qui a Sofia assistiamo ad un incontro dei vescovi cattolici orientali di tutta l’Europa. Questi incontri sono ormai quasi una tradizione e da alcuni anni si svolgono sotto l’egida del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, che comprende anche i vescovi orientali cattolici. Questa volta trattiamo dei criteri di ecclesialità, perché il Concilio Vaticano II usa l’espressione “Chiesa” o “Chiesa particolare” in diversi sensi. Nei documenti che si occupano delle Chiese orientali, “Chiesa particolare” significa molto spesso un insieme di diverse diocesi, caratterizzate da una propria tradizione liturgica, spirituale, teologica e anche disciplinare, che possono essere Chiese patriarcali, Chiese metropolitane o Chiese “sui iuris” composte da una sola diocesi. La nozione “Chiesa ‘sui iuris’” è poi una novità post-conciliare, introdotta dal Codice dei Canoni delle Chiese orientali promulgato nel 1990. Quindi, in base a tutte queste esperienze, noi vediamo che l’essere “Chiesa ‘sui iuris’” significa diverse cose, a seconda dell’estensione e dell’organizzazione gerarchica di ciascuna di queste Chiese. Una Chiesa orientale patriarcale cattolica ha un’autonomia molto ampia; una Chiesa metropolitana un po’ meno. Per una Chiesa composta da una sola diocesi, naturalmente, anche la posizione giuridica è diversa. Eppure, tutte queste comunità hanno uguale dignità: questo vuol dire che tutte conservano l’eredità apostolica della nostra fede e rappresentano una tradizione autentica; naturalmente anche la Chiesa latina, ma non diciamo che un rito è più nobile dell’altro perché, per quanto riguarda l’autenticità di questa testimonianza sulla tradizione, sono uguali. Eppure, a livello pastorale si presentano diversi problemi dei quali trattiamo proprio in questi giorni. Ma l’incontro ha anche un aspetto celebrativo, perché la Chiesa cattolica di rito bizantino-slavo di Bulgaria è nata 150 anni fa; è nata per una iniziativa venuta dal basso, dal clero bulgaro e pensiamo che questa occasione sia un vero motivo per celebrare la Chiesa bulgara, oggi: è una Chiesa vivace, rispettata nella società, anche se i cattolici non rappresentano più dell’un per cento dell’intera popolazione di questo Paese. (gf)







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