Gli esperti del mondo sanitario locale sono in allerta per le difficoltà presenti
nella lotta contro il virus della polio. Nel 2005 in Pakistan vennero registrati solo
28 casi ma nel 2009 il numero di contagi è salito a 89. Finora ne sono stati confermati
97. L'insicurezza - scrive l'agenzia Fides - ha contribuito alla diffusione del virus.
Secondo il direttore generale dell'Oms, Margaret Chan, al 30 ottobre circa la metà
dei 97 casi di polio riportati nel 2010 provenivano dalle zone tribali del Pakistan
settentrionale, dove gli scontri tra i militari e le forze di sicurezza hanno limitato
l'accesso alle cure sanitarie per molti bambini. A Swat, dove in seguito agli scontri
del 2009 ci sono circa 800 mila sfollati, alcuni si oppongono al vaccino in quanto
sostengono che la "medicina occidentale" miri a danneggiare i musulmani. Solo il 50%
dei bambini sono vaccinati nelle aree tribali di amministrazione federale a causa
di problemi di accessibilità e di gestione. Le inondazioni, che hanno devastato gran
parte del Paese ad agosto scorso, hanno peggiorato una situazione già difficile. Hanno
causato spostamenti di gente e aree sovraffollate, con precarie condizioni igieniche
nei campi che possono avere un impatto sulla diffusione del virus. Sono state danneggiate
o distrutte dalle inondazioni 588 strutture sanitarie in tutto il Paese, compromettendo
ulteriormente una struttura sanitaria di base già debole e un precario sistema igienico.
Il governo e i partner di organizzazioni umanitarie sono impegnati in campagne di
vaccinazione, ma come in India, Afghanistan e Nigeria, il Pakistan è uno dei quattro
Paesi al mondo dove la polio rimane ancora endemica. (R.P.)