Haiti: oltre 440 le vittime del colera. La missione Onu nega responsabilità
È in netto aumento il numero delle vittime del colera, giunto a un totale di 442 morti,
con 105 nuovi decessi dallo scorso sabato. Questi i dati ufficiali divulgati dalla
dottoressa Jocelyne Pierre-Louis, del ministero della Sanità, secondo la quale sono
anche aumentati i casi di ricoveri in strutture sanitarie, per un totale di 6742.
Sulle origini dell'epidemia di colera che sta colpendo il paese da metà ottobre, -
riferisce l'agenzia Misna - la Rete nazionale per la difesa dei diritti umani (Rnddh)
chiede ulteriori verifiche sull’eventuale responsabilità della Missione Onu nel paese,
la Minustah, tramite la sua base di Mirebalais, nel centro del Paese. Facendo eco
ad accuse già circolate nei giorni scorsi, la Rnddh sostiene di aver ricevuto informazioni
secondo cui "alcuni caschi blu nepalesi a Mirebalais hanno scavato due fosse che,
collegate da tubi in Pvc, consentono di scaricare acque sporche e materie fecali nei
fiumi Boukan Kanni e Jenba, a Meille, contribuendo alla degrado ambientale e all'inquinamento
del Paese. Tali fiumi sono affluenti dell'Artibonite, che veicola lungo il suo corso
rifiuti fino allo sbocco di Grande Saline" indica un comunicato. La Minustah ha preso
atto delle conclusioni delle ricerche scientifiche effettuate dal Laboratorio nazionale
per la sanità pubblica e dal Centro di prevenzione e di controllo delle malattia di
Atlanta (Stati Uniti), secondo cui il ceppo di colera responsabile dell'epidemia è
identico a un ceppo del sudest asiatico (che quindi potrebbe essere stato portato
da Caschi blu asiatici), ma resta difficile determinare con esattezza il modo in cui
è arrivato il colera ad Haiti. Recenti test effettuati dalla Minustah attorno alla
base di Mirebalais, anche nei pressi dei fiumi, sono risultati "negativi", sostiene
la missione Onu. (R.P.)