India: i cristiani denunciano pene “leggere” per gli autori dei pogrom del 2008
Delusione nella comunità cristiana indiana per le sentenze emesse il 30 ottobre scorso
dalla corte di giustizia di Kandhamal circa alcuni crimini commessi durante i pogrom
anticristiani avvenuti nell’agosto del 2008 in Orissa. Il tribunale ha incriminato
12 persone e ne ha rilasciate senza accuse 46, stralciati inoltre stralciava sei casi
diversi relativi all’incendio doloso di abitazioni e a un assassino avvenuti durante
una sommossa locale. In particolare il giudice S.K. Das ha condannato due persone
a due anni di prigione e alla multa di duemila rupie ciascuno per aver dato fuoco
ad alcune case nel villaggio di Gresingia nell’area di Udaygiri. In relazione a questo
episodio altre 21 persone sono state lasciate libere. Allo stesso modo, altre sette
persone sono state condannate a sette anni di prigione dura e alla multa di cinquemila
rupie ciascuna dopo che sono state trovate colpevoli di aver appiccato il fuoco ad
alcune case nel villaggio di Sidri nella zone di Baliguda. Tre persone inoltre hanno
ricevuto una sentenza di tre anni di prigione e la multa di mille rupie ciascuno per
aver dato fuoco al villaggio della comunità di Kiramaha sempre nella zona di Udaygiri.
Invece sono state scagionate quindici persone indagate per l’incendio doloso di una
casa a Rudangia. Il giudice Das ha poi lasciato andare 10 persone accusate in relazione
a un caso di assassinio e all’incendio doloso di alcune case per mancanza di prove.
Padre Dibakar Parichha, direttore della squadra di coordinamento di azione legale,
ha detto all'agenzia AsiaNews: “Non siamo riusciti ad avere il risultato che ci aspettavamo
in questi casi. Avrebbero potuto esserci molti più accusati e condannati. A causa
delle indagini scadenti compiute dalla polizia e dalla scarsa cooperazione dei testimoni
durante l’inchiesta, l’accusa è risultata debole”. Ci sono stati contrasti all’interno
delle famiglie in relazione al denaro concesso dal governo a titolo di risarcimento,
che invece avrebbe dovuto essere diviso in maniera amichevole. A causa di questa ragione,
alcuni testimoni non hanno cooperato con la squadra di azione legale. Così, ha spiegato
padre Parichha, ci sono state persone scagionate. L’avvocato Samar Sen ha commentato
che le persone sentono di aver fiducia e accesso a qualche forma di giustizia quando
vedono che ci sono persone incriminate per ciò che hanno commesso. Questa mattina
intanto a Cuttack, suor Meena, la religiosa picchiata e violentata durante le violenze
anticristiane, ha riconosciuto un altro dei suoi 10 assalitori. L’uomo, Santosh Patnaik,
è stato definito dalla religiosa come il principale autore dello stupro. L’identificazione
è avvenuta poche ore prima della sesta seduta del processo contro gli autori delle
violenze in corso presso la Corte distrettuale di Cuttack. A tutt’oggi suor Meena
ha riconosciuto 5 dei suoi 10 violentatori. (M.G.)