2010-10-31 11:02:57

Musica, animazioni e preghiera per "La Notte dei Santi" organizzata dall'arcidiocesi di Torino


Un invito a riscoprire la festa di Tutti i Santi, spesso trascurata o diversamente interpretata. Per il terzo anno consecutivo l’Ufficio giovani dell'arcidiocesi di Torino organizza “La notte dei Santi”: attraverso musica, animazioni, preghiera, letture e arte, giovani di parrocchie e movimenti proporranno per le strade del centro storico del capoluogo piemontese le figure di tanti testimoni del Vangelo che, nel corso della storia, hanno conformato la loro vita a quella di Cristo. Paolo Ondarza ne ha parlato con don Maurizio De Angeli, direttore dell’ufficio Giovani della diocesi di Torino:RealAudioMP3

R. - Vogliamo proporre a tutta la città di Torino e, in particolar modo, al popolo giovane della città di Torino e che normalmente la sera si incontra nei locali, nelle piazze, nelle strade, qualcosa che è tipicamente nostro e cioè la prospettiva della santità. Qualcuno ci ha chiesto se volessimo fare un anti-halloween o qualcosa del genere. In realtà la nostra prospettiva è molto semplice: offriamo qualcosa che ci è particolarmente caro, e poiché è caro a noi, vogliamo regalarlo anche a voi.
D. - Non si tratta di andare contro qualcosa o contro qualcuno, ma si tratta di riscoprire un po' qualcosa che ci appartiene?

R. - Esatto. Qualcosa che è tipico della nostra tradizione cristiana e che, forse, abbiamo anche un po’ dimenticato. In un spirito e in una situazione di più culture, di più religioni non vogliamo contrastare o controbbattere nessuno. semplicemente vogliamo offrire - democraticamente - anche la nostra parte.

D. – Anche perchè, forse, alla Festa di tutti i Santi, siamo un po’ tutti abituati essendo un giorno festivo, ma poco spesso ci si sofferma sul valore di questa festa, che racchiude in sé un po’ tutte quelle personalità, quegli uomini e quelle donne, che si sono distinte per la loro vita conformata a Cristo…

R. – Benissimo, diciamo che sul calendario liturgico è segnato “solennità”, ma rischiamo di vivere questa solennità con la tristezza, perché il nostro pensiero va alle persone care che non abbiamo più, che non sono più con noi. La solennità di tutti i Santi ci propone, invece, di guardare veramente al di là, di guardare alle cose grandi e alle cose belle. A me fa particolarmente piacere pensare che domenica sera, domenica notte, dopo la Messa che avremo celebrato con il cardinale arcivescovo, i nostri giovani percorreranno quelle stesse strade che anche i nostri Santi torinesi hanno percorso.

D. – Allora, don Maurizio, una serata e una nottata con musica, animazioni, preghiera, letture, arte…

R. – Si. Per alcune strade, per alcune piazze della città, gruppi di giovani che provengono da diverse parrocchie, associazioni e movimenti - attraverso varie forme d’arte - proporranno all’attenzione dei giovani che passano in queste strade, in questa piazze e che frequentano questi locali, qualcosa che ha a che fare con la vita dei santi, attraverso la testimonianza di una parola, di uno slogan, di una figura, di un santo. L’invito sarà poi anche quello di entrare in una di queste chiese, che rimarranno aperte del nostro centro di Torino, dove ci sarà anche la possibilità di vivere l'esperienza della Adorazione Eucaristica, poiché all’interno delle chiese ci sarà un’animazione “spirituale” e la possibilità di celebrare il Sacramento della riconciliazione, la possibilità - forse - di rifare un’esperienza di preghiera che molti giovani da anni hanno tralasciato.

D. – Proporre le figure dei Santi, uomini e donne che hanno scoperto la gioia di vivere il Vangelo e di seguire Cristo: questo è stato un suggerimento più volte dato da Papa Benedetto XVI. Secondo lei, oggi quanto è sentito questo appello da parte dei giovani?

R. – E’ sentito, anche se forse non è così esplicito dentro i loro cuori: anche perché di fronte alla prospettiva di una vita che è chiamata ad amare e a lasciarsi amare, i giovani - su questo punto - sono ancora decisamente recettivi…

D. – Si è chiamati ad essere santi oggi, quindi in condizioni diverse da ieri e sempre nuove…

R. – Certo, ce lo diceva bene già la Lumen Gentium, con questa chiamata universale alla santità di tutti i credenti; ce lo dicono bene anche le forme d’arte, con cui cercheremo di esprimere questo, perché in qualche modo ci fanno guardare a quella bellezza che ci ricorda la grandezza e la bellezza di Dio, il cui riflesso - in qualche modo - si manifesta anche nella vita dei santi. (m.a)







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