Il Papa all’Angelus: "Dio non si lascia condizionare dai nostri pregiudizi umani,
ma vede in ognuno un’anima da salvare”
All’Angelus Benedetto XVI ha sottolineato che l’amore misericordioso del Signore scioglie
la durezza del cuore. Dio – ha affermato il Papa - non esclude nessuno, né poveri
né ricchi. Gesù – ha aggiunto - ha dimostrato questa immensa misericordia che “mira
sempre a salvare il peccatore”, ad offrirgli la possibilità di convertirsi. Il servizio
di Amedeo Lomonaco:
Ricordando
l’odierno passo del Vangelo sulla conversione del pubblicano Zaccheo, ricco e disonesto
esattore delle tasse che dopo l’incontro con Gesù decide di cambiare vita, il Papa
sottolinea l’immensa misericordia del Signore:
“Dio non esclude
nessuno, né poveri né ricchi. Dio non si lascia condizionare dai nostri pregiudizi
umani, ma vede in ognuno un’anima da salvare ed è attratto specialmente da quelle
che sono giudicate perdute e che si considerano esse stesse tali”.
L’amore
misericordioso di Dio si riflette in Cristo, “venuto a chiamare non i giusti ma i
peccatori”:
“Gesù Cristo, incarnazione di Dio, ha dimostrato questa
immensa misericordia, che non toglie nulla alla gravità del peccato, ma mira sempre
a salvare il peccatore, ad offrirgli la possibilità di riscattarsi, di ricominciare
da capo, di convertirsi”.
Zaccheo ci ricorda oggi la strada di questo
riscatto attraverso la conversione. Era molto ricco e disprezzato dai suoi concittadini.
Quando Gesù – ha detto il Papa - si fermò proprio a casa sua, suscitò uno scandalo
generale. Ma il Signore sapeva molto bene quello che faceva:
“Egli,
per così dire, ha voluto rischiare, e ha vinto la scommessa. Zaccheo, profondamente
colpito dalla visita di Gesù, decide di cambiare vita, e promette di restituire il
quadruplo di ciò che ha rubato: Oggi per questa casa è venuta la salvezza, dice Gesù
e conclude: Il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e salvare ciò che era perduto”.
Nel
Vangelo – ha ricordato poi il Pontefice - Gesù afferma che è “è molto difficile per
un ricco entrare nel Regno dei cieli”. Ma nel caso di Zaccheo – ha aggiunto il Santo
Padre – vediamo che quanto sembra impossibile si realizza:
“Egli
– commenta San Girolamo – ha dato via la sua ricchezza e immediatamente l’ha sostituita
con la ricchezza del regno dei cieli. E San Massimo di Torino aggiunge: Le ricchezze,
per gli stolti sono un alimento per la disonestà, per i saggi invece sono un aiuto
per la virtù; a questi si offre un’opportunità per la salvezza, a quelli si procura
un inciampo che li perde”.
Il Papa si è rivolto quindi ai fedeli
presenti in Piazza San Pietro auspicando che ognuno possa sperimentare la gioia dell’incontro
con il Singore:
“Cari amici, Zaccheo ha accolto Gesù e si è convertito,
perché Gesù per primo aveva accolto lui! Non lo aveva condannato, ma era andato incontro
al suo desiderio di salvezza. Preghiamo la Vergine Maria, modello perfetto di comunione
con Gesù, affinché anche noi possiamo sperimentare la gioia di essere visitati dal
Figlio di Dio, di essere rinnovati dal suo amore, e trasmettere agli altri la sua
misericordia”.
Dopo l’Angelus il Santo Padre ha ricordato che ieri
nella cattedrale di Oradea, in Romania, è stato proclamato beato Szilárd Bogdánffy,
vescovo e martire. Nel 1949, quando aveva 38 anni, fu consacrato vescovo in clandestinità
e quindi arrestato dal regime comunista del suo Paese, la Romania, con l’accusa di
cospirazione. Dopo quattro anni di sofferenze e umiliazioni, morì in carcere.
“Rendiamo
grazie a Dio per questo eroico Pastore della Chiesa che ha seguito l’Agnello fino
alla fine! La sua testimonianza conforti quanti anche oggi sono perseguitati a causa
del Vangelo”.