2010-10-30 15:56:16

Pacchi bomba dallo Yemen verso gli Usa: c'è la firma di al Qaeda


In Europa e Stati Uniti resta alto l’allarme terrorismo all’indomani del ritrovamento dei due pacchi bomba a bordo di due aerei cargo partiti dallo Yemen, diretti negli Usa e bloccati a Londra. Uno è stato intercettato a Londra e l’altro a Dubai. La Polizia degli Emirati Arabi ritiene che dietro l’azione ci sia la mano di Aa Qaeda. Il servizio è di Eugenio Bonanata:RealAudioMP3

Una grande quantità di esplosivo sintetico nascosto all’interno di una stampante, con un circuito elettrico collegato ad una scheda telefonica. Le autorità di Dubai non hanno dubbi. Il modo in cui è stato confezionato ha la chiara impronta della rete di Osama Bin Laden, peraltro il tipo di esplosivo è lo stesso utilizzato per il fallito attentato del giorno di Natale del 2009 sul volo Amsterdam-Detroit. Da Washington il presidente Obama ha precisato che i pacchi, che viaggiavano a bordo di cargo della compagnia americana Fed-Ex, erano destinati a due sinagoghe di Chicago. Per assicurare la protezione ai cittadini – ha detto - resteranno in vigore le misure eccezionali adottate fino ad ora. La Casa Bianca – che sa bene che i terroristi continuano a pianificare attacchi contro il Paese - ha poi ringraziato Dubai per l’assistenza e lo scambio di informazioni che hanno reso possibile sventare prontamente la minaccia proveniente dallo Yemen. In tutto il territorio yemenita in queste ore sono state rafforzate le misure di sicurezza. Controlli potenziati non solo su pacchi in partenza da porti e aeroporti del Paese, ma anche sulle automobili e i passeggeri soprattutto nel quartiere diplomatico della capitale San'a. Attenzione massima anche sul versante britannico, dove oggi il comitato governativo per le emergenze si è riunito per fare il punto della situazione.

Un test per verificare l’efficacia dei controlli aerei in vista di un attentato o un messaggio alla comunità ebraica americana. Sono diverse le interpretazioni date all’ombra del terrorismo che si è allungata nuovamente sugli Stati Uniti a 4 giorni dalle elezioni di metà mandato. Il presidente parla comunque di una minaccia credibile. E’ così? Gabriella Ceraso lo ha chiesto a Fernando Fasce docente di Storia degli Stati Uniti all’Università di Genova: RealAudioMP3

R. – E’ ancora difficile dare una valutazione, sia sul caso specifico, sia sulle risonanze nel lungo periodo. Obama è un presidente che ci ha abituato ad un atteggiamento, direi, sobrio e controllato, per cui la sua dichiarazione – mi pare – possa davvero significare che si tratta di una minaccia reale, possibile, anche tenuto conto di questa realtà “Yemen”, che da più parti, negli ultimi anni, è stata indicata come fucina di scontento, disordine e potenzialmente anche di iniziative terroristiche.

D. – Quanto conta, nel ruolo giocato oggi dallo Yemen, la politica intrapresa da Obama a San’a, cioè proprio la lotta aperta al terrorismo?

R. – E’ molto possibile che questa sia una risposta, una reazione per tastare la coerenza, la consistenza della politica “obamiana”. Questo dovrebbe comunque rafforzare un orientamento, che è quello di grande azione di prevenzione e intelligence, coordinata a livello internazionale, perché questo torna, a nove anni dall’undici settembre, ad essere comunque il problema di fondo, collegato all’altro della ricerca di soluzioni per questa complicata area, che sta tra il Medio Oriente e il Golfo.

D. – Si può tracciare un filo rosso nella strategia del terrore, ricordando anche quanto successo in Spagna, per cui si interviene quando un Paese sta per vivere un momento particolare della propria storia, come in questo caso potrebbero essere le elezioni...

R. – Questa è una tentazione forte. Non bisogna dimenticare però che Al Qaeda stessa - come sappiamo - è una specie di arcipelago di iniziative. Non si sa bene quanto coordinate l’una con l’altra. Quindi, qui ci può essere il fatto che ci sono singoli gruppi, che decidono di muoversi in questa occasione, che è davvero un’occasione importante per la politica interna statunitense.(m.a.)







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