Guerra in Somalia: migliaia di civili in fuga verso il Kenya
Allarme dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Acnur) per il
rapido deteriorarsi della situazione umanitaria nell’area settentrionale del confine
tra Kenya e Somalia. Questa settimana centinaia di somali hanno continuato a fuggire
dagli scontri tra Al-Shabaab e Ahlu Sunna Wal Jamaa - un gruppo miliziano alleato
del governo transitorio somalo - nella città somala di confine Beled Hawo. Fino a
l’altro ieri oltre 7.100 rifugiati avevano trovato riparo presso il Border Point One,
a circa 500 metri dal confine tra Kenya e Somalia. Si tratta soprattutto di donne,
minori e anziani. La loro sicurezza e le loro condizioni sanitarie si deteriorano
di ora in ora. Alcuni di loro sono accampati all’aperto al Border Point One dal 17
ottobre, quando sono cominciati gli scontri. Giovedì scorso uno dei camion appartenenti
a un’agenzia partner dell’Acnur, l’Islamic Relief Worldwide, è stato vittima di uno
scontro a fuoco mentre portava aiuti ai rifugiati a Border Point One e, come conseguenza,
le operazioni umanitarie hanno dovuto subire una battuta d’arresto. Successivamente,
dopo che le autorità keniote hanno riportato la calma, è ripresa la distribuzione
di aiuti da parte dell’Acnur. Sono anche in corso degli screening medici in modo che
le persone malate possano ricevere prontamente le cure necessarie. A causa delle forti
precipitazioni che hanno colpito per giorni questa regione i rifugi rappresentano
una seria fonte di preoccupazione. L’Acnur ha inviato ulteriore personale a Mandera.
Se dovessero riaccendersi gli scontri a Beled Hawo moltissime vite sarebbero in pericolo,
data la pericolosa posizione geografica in cui si trovano i rifugiati. L’Acnur raccomanda
alle autorità keniote di permettere il trasferimento di queste persone al più presto.
All’inizio della settimana l’Acnur e le autorità keniote hanno individuato un sito
adatto, Garbakole, a 11 km dal confine. Ma le autorità centrali e locali devono ancora
dare il via libera per autorizzare l’accesso al sito. Nel frattempo sembra che le
condizioni degli sfollati fuggiti a seguito degli ultimi scontri siano molto gravi.
La loro situazione disperata dipende anche dal fatto che nessuna agenzia umanitaria
è riuscita finora a raggiungerli.