Kenya: missionari contro la pena di morte per i responsabili dell’omicidio di padre
Bertaina
La sentenza di condanna a morte emessa nei confronti dei presunti responsabili dell’omicidio
di padre Giuseppe Bertaina dovrebbe essere commutata in una pena detentiva e, al massimo,
in ergastolo. E’ quanto scrivono i missionari della Consolata in una lettera depositata
presso l’Alta corte di giustizia di Nairobi. “Riteniamo che un’eventuale esecuzione
della condanna a morte – si legge in una nota diffusa dall'Istituto – sarebbe oltremodo
offensiva alla memoria di padre Bertaina, che ha speso tutta la sua esistenza per
la vita della gente del Kenya e per la sua promozione, lavorando con passione e generosità
nella formazione di generazioni di studenti”. Venerdì scorso sono stati condannati
un ex-seminarista dell’Istituto e una donna trovata in possesso del libretto di assegni
di padre Bertaina. Nella nota i missionari della Consolata definiscono il procedimento
dell’Alta corte un fatto “positivo” alla luce di alcuni “casi analoghi non risolti”:
dall’assassinio di padre Michele Stallone a quello del vescovo missionario Luigi Locati.
Padre Bertaina – ricorda l’agenzia Misna – è stato ucciso il 16 gennaio 2009 nei pressi
dell’Istituto di Filosofia dei missionari a Langata, periferia di Nairobi. Aveva 82
anni, era nativo di Cuneo ed era stato ordinato sacerdote nel 1951. Da anni lavorava
in Africa in qualità di insegnante e, ultimamente, ricopriva l’incarico di amministratore
dell’Istituto di Filosofia dei missionari della Consolata a Nairobi. (A.L)