Irlanda: intervento dell'episcopato sul diritto all'educazione cattolica
"L'attuale dibattito sulla diversità dell'offerta formativa in Irlanda del Nord richiede
il riconoscimento del fondamentale diritto dei genitori di scegliere per i propri
figli un'educazione basata sulla fede". Lo sottolinea mons. Donald McKeown, vescovo
ausiliare di Down and Connor, e presidente della Commissione per l'educazione cattolica
della Irish Episcopal Conference. Secondo il presule «questo principio chiave, che
riconosce i diritti dei genitori, è garantito dalla Convenzione europea per i diritti
dell'uomo. Esso è inoltre garanzia di una società stabile e pluralista, come quella
esistente in Irlanda e Gran Bretagna, che trova espressione nell'offerta di scuole
basate sulla fede e sostenute dallo Stato». Mons. McKeown rammenta che i genitori,
che scelgono tali scuole per i loro figli «pagano regolarmente le tasse» e che «da
diverse generazioni anche la comunità ecclesiale ha contribuito in modo sostanziale
con finanziamenti e risorse alla promozione della scuola cattolica, e in definitiva
ciò ha fatto risparmiare il denaro versato dai contribuenti. La lunga esperienza in
tutta l'Isola, al Nord e al Sud — ribadisce il presidente della Commissione per l'educazione
cattolica — dimostra che le scuole cattoliche sono impegnate nell'accoglienza di alunni
di ogni estrazione e nella costruzione di una società coesiva ponendosi al servizio
del bene comune». Una presa di posizione, quella dei vescovi irlandesi, - riferisce
l'Osservatore Romano - in risposta a chi, nel rivendicare un sistema unico di istruzione,
ha definito il sistema di insegnamento delle scuole cattoliche come una «forma benigna
di apartheid». Un modello scolastico, cioè, dove cattolici e protestanti sono in
genere educati separatamente. Mentre l'educazione cattolica — evidenzia ancora il
presule — «continuerà a far valere il diritto di esistere nello spazio pubblico, dobbiamo
essere profondamente consapevoli della necessità di servire il bene comune nella nostra
società divisa», riaffermando la pluralità e la libertà educativa, specialmente quando
«esalta la crescita umana, spirituale e sociale nella ricerca della pace e nell'accoglienza
solidale dell'altro». L'ideale infatti per tutti i cittadini, e specialmente per
i cristiani, deve essere la «creazione di una società in pace con se stessa, dove
regna l'armonia interiore». Il vescovo McKeown conclude citando le parole di Giovanni
Paolo ii, il quale durante la visita in Irlanda, 31 anni fa, disse: «Ogni nuova generazione
è un nuovo continente da conquistare a Cristo». (R.P.)