Europa cristiana? Dibattito a Roma con mons. Fisichella e D’Alema
Il bisogno di valori di fronte alla crisi in Europa: è quanto è emerso dalla Conferenza
che si è tenuta ieri a Roma presso la sede del nuovo dicastero per la nuova evangelizzazione.
La conferenza ha preso il titolo “Un’Europa cristiana?” dall’editoriale pubblicato
di recente dalla rivista della Fondazione culturale Italiani Europei, che si interrogava
su quanto sia cristiana oggi l’Europa. Dunque a parlare insieme con il presidente
del nuovo dicastero, mons. Rino Fisichella, c’era il presidente della fondazione,
Massimo D'Alema. Ha seguito per noi l'evento Fausta Speranza:
Mons. Fisichella
parla di “egualitarismo da sabbie mobili”, di notte oscura dove tutto è indefinito
e qualcuno cerca di far credere che il Cristianesimo sia contro la modernità. E fotografa
così l’attuale crisi:
“Nel tempo in cui l’Europa viveva di valori condivisi,
possedeva anche una forte identità che la rendeva facilmente riconoscibile, nonostante
i confini territoriali. In questi anni, invece, mentre si sono abbattuti i confini
che avrebbero dovuto creare una unità, ciò a cui assistiamo è il moltiplicarsi delle
differenze, l’aumento degli estremismi, la frammentarietà che domina a tal punto da
far sgretolare ogni possibile unità. Dovremmo capire come mai abbiamo percentuali
molto alte, anche del 10 per cento e oltre - quando si va a votare con il metodo proporzionale
lo si nota immediatamente - di presenze di estremismi in tutta Europa. Estremismi
che non possono non interrogarci. Aver voluto escludere le radici cristiane non è
stata una bella premessa ma ritengo che l’oblio delle tradizioni in cui i popoli si
riconoscono possa diventare una colpa, perché parte dal presupposto che il nuovo da
costruire si debba imporre con una rottura con il passato. Non è così. E lo sbaglio
compiuto dalla modernità, nell’aver seguito questa strada, dovrebbe essere almeno
un monito”.
Mons. Fisichella spiega che le crisi non sono sempre negative
se portano nuova progettualità: da qui la responsabilità dei cristiani per i principi
di sempre:
“Fondamentale in questo contesto diventa il principio di
verità coniugato con quello di libertà, vera caratteristica della fede cristiana.
‘La verità vi farà liberi’ rimarrà nei secoli come l’emblema di una originalità propria
del cristianesimo che non conosce confronti”.
Verità e libertà, così
care al Cristianesimo e laicità insegnata da Cristo con le parole: “Date a Cesare
quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”. Della laicità – dice mons. Fisichella
– noi cristiani siamo sostenitori gelosi. La Chiesa non fa politica ma dà un contributo
al legislatore. Il punto è che di recente sembra che la politica voglia farne a meno.
Massimo
D’Alema parla di un’Italia che vive in particolare la crisi culturale che
investe l’Europa, per poi affermare: qualcuno chiede alla Chiesa di non ingerire nella
politica – io dico invece agli uomini di Chiesa: fatelo. Il politico italiano di sinistra
sottolinea l'importanza dei pronunciamenti dei vescovi italiani. “L’apporto della
fede religiosa – dice D’Alema – è un apporto prezioso” di fronte all'involgarimento
della società e alla perdita di spirito civico. D’Alema sottolinea che “l’Europa ha
bisogno, in modo vitale in questo momento, dell’apporto cristiano per restituire forza
ai suoi valori, al suo progetto”.
“L’Europa ha certamente bisogno della
Chiesa universale che aiuti a compiere ciò che le ideologie antireligiose del Novecento
non hanno saputo compiere, cioè quella unificazione del genere umano che è la condizione
perché la globalizzazione economica non porti con sé conflitti e ingiustizie. Io penso
che il nostro Paese abbia ancora di più bisogno della presenza della Chiesa".
Poi
aggiunge che “l’Europa ha bisogno del cristianesimo che annuncia la liberazione dell’uomo;
di quel cristianesimo portatore di una carica di universalità, ma non ha bisogno di
quei laici che usano il cristianesimo come ideologia dell’Occidente”. “Questa – afferma
– sarebbe una tragedia per l’Europa e sarebbe un tradimento dell’universalità del
messaggio di liberazione dell’annuncio cristiano.”
A conclusione del
dibattito resta la sensazione che di laicità la Chiesa continuerà a parlare di fronte
alle preoccupazioni di altri uomini politici, ma intanto diventa sempre più innegabile
quello che la Chiesa denuncia da tempo: il laicismo ad oltranza fagocita valori; l’egualitarismo
inghiotte come le sabbie mobili.