2010-10-29 14:17:40

Europa cristiana? Dibattito a Roma con mons. Fisichella e D’Alema


Il bisogno di valori di fronte alla crisi in Europa: è quanto è emerso dalla Conferenza che si è tenuta ieri a Roma presso la sede del nuovo dicastero per la nuova evangelizzazione. La conferenza ha preso il titolo “Un’Europa cristiana?” dall’editoriale pubblicato di recente dalla rivista della Fondazione culturale Italiani Europei, che si interrogava su quanto sia cristiana oggi l’Europa. Dunque a parlare insieme con il presidente del nuovo dicastero, mons. Rino Fisichella, c’era il presidente della fondazione, Massimo D'Alema. Ha seguito per noi l'evento Fausta Speranza:RealAudioMP3

Mons. Fisichella parla di “egualitarismo da sabbie mobili”, di notte oscura dove tutto è indefinito e qualcuno cerca di far credere che il Cristianesimo sia contro la modernità. E fotografa così l’attuale crisi:

“Nel tempo in cui l’Europa viveva di valori condivisi, possedeva anche una forte identità che la rendeva facilmente riconoscibile, nonostante i confini territoriali. In questi anni, invece, mentre si sono abbattuti i confini che avrebbero dovuto creare una unità, ciò a cui assistiamo è il moltiplicarsi delle differenze, l’aumento degli estremismi, la frammentarietà che domina a tal punto da far sgretolare ogni possibile unità. Dovremmo capire come mai abbiamo percentuali molto alte, anche del 10 per cento e oltre - quando si va a votare con il metodo proporzionale lo si nota immediatamente - di presenze di estremismi in tutta Europa. Estremismi che non possono non interrogarci. Aver voluto escludere le radici cristiane non è stata una bella premessa ma ritengo che l’oblio delle tradizioni in cui i popoli si riconoscono possa diventare una colpa, perché parte dal presupposto che il nuovo da costruire si debba imporre con una rottura con il passato. Non è così. E lo sbaglio compiuto dalla modernità, nell’aver seguito questa strada, dovrebbe essere almeno un monito”.

Mons. Fisichella spiega che le crisi non sono sempre negative se portano nuova progettualità: da qui la responsabilità dei cristiani per i principi di sempre:

“Fondamentale in questo contesto diventa il principio di verità coniugato con quello di libertà, vera caratteristica della fede cristiana. ‘La verità vi farà liberi’ rimarrà nei secoli come l’emblema di una originalità propria del cristianesimo che non conosce confronti”.

Verità e libertà, così care al Cristianesimo e laicità insegnata da Cristo con le parole: “Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”. Della laicità – dice mons. Fisichella – noi cristiani siamo sostenitori gelosi. La Chiesa non fa politica ma dà un contributo al legislatore. Il punto è che di recente sembra che la politica voglia farne a meno.

Massimo D’Alema parla di un’Italia che vive in particolare la crisi culturale che investe l’Europa, per poi affermare: qualcuno chiede alla Chiesa di non ingerire nella politica – io dico invece agli uomini di Chiesa: fatelo. Il politico italiano di sinistra sottolinea l'importanza dei pronunciamenti dei vescovi italiani. “L’apporto della fede religiosa – dice D’Alema – è un apporto prezioso” di fronte all'involgarimento della società e alla perdita di spirito civico. D’Alema sottolinea che “l’Europa ha bisogno, in modo vitale in questo momento, dell’apporto cristiano per restituire forza ai suoi valori, al suo progetto”.

“L’Europa ha certamente bisogno della Chiesa universale che aiuti a compiere ciò che le ideologie antireligiose del Novecento non hanno saputo compiere, cioè quella unificazione del genere umano che è la condizione perché la globalizzazione economica non porti con sé conflitti e ingiustizie. Io penso che il nostro Paese abbia ancora di più bisogno della presenza della Chiesa".

Poi aggiunge che “l’Europa ha bisogno del cristianesimo che annuncia la liberazione dell’uomo; di quel cristianesimo portatore di una carica di universalità, ma non ha bisogno di quei laici che usano il cristianesimo come ideologia dell’Occidente”. “Questa – afferma – sarebbe una tragedia per l’Europa e sarebbe un tradimento dell’universalità del messaggio di liberazione dell’annuncio cristiano.”

A conclusione del dibattito resta la sensazione che di laicità la Chiesa continuerà a parlare di fronte alle preoccupazioni di altri uomini politici, ma intanto diventa sempre più innegabile quello che la Chiesa denuncia da tempo: il laicismo ad oltranza fagocita valori; l’egualitarismo inghiotte come le sabbie mobili.







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