2010-10-29 14:30:20

Colombia: la Chiesa chiede una modifica costituzionale in difesa della vita


La chiesa in Colombia, e numerose associazioni pro vita e altri raggruppamenti della società civile hanno accolto con soddisfazione il progredire degli scambi di opinioni sulla possibilità di modificare l’articolo numero 11 della Carta costituzionale che afferma testualmente: “Il diritto alla vita è inviolabile. Nel Paese non esiste la pena di morte”. I promotori della modifica vorrebbero che alla prima frase fosse aggiunto: “dal concepimento fino alla morte naturale”. La “Piattaforma Uniti per la vita" che da alcuni mesi coordina tutti i sostenitori di questa modifica costituzionale, alcuni giorni fa, ha incontrato diversi congressisti per parlare sulla questione e secondo quanto hanno dichiarato alcuni partecipanti, l’incontro è stato positivo. Presente alla riunione anche il presidente della Conferenza episcopale della Colombia, l’arcivescovo di Santa Fé di Bogotà mons. Rubén Salazar Gómez, il quale nel suo breve intervento ha ribadito l’importanza per tutti che “il dono più alto che ogni essere umano riceve è la vita e proprio questa – ha aggiunto - è alla base fondamentale di tutti i diritti”. Da parte sua mons. Juan Vicente Córdoba Villota, segretario dell’episcopato, ha chiesto ai parlamentari presente di prendere sul serio la proposta e di riflettere con serenità anche perché, da quando nel 2006 è stato depenalizzato l’aborto in alcuni casi, la questione della difesa della vita, della sua totale intangibile integrità, non è mai cessata di essere una materia centrale nella vita del Paese. Alla fine dell’incontro, nella sede dell’arcivescovado della capitale, alcuni congressisiti si sono dichiarati d’accordo con la proposta e si sono impegnati a trasmettere ai colleghi quanto era emerso nella riunione. D’altra parte nell'incontro si è parlato anche su quanto è accaduto dal 2006 in poi in materia di aborto. In mancanza di dati ufficiali, in base alle informazioni raccolte per regioni, si ritiene che la cifra dei 400mila aborti clandestini che si diceva venissero praticati prima della depenalizzazione, non sia diminuita. La piaga degli aborti clandestini infatti, spesso con gravi conseguenze per la donna, è particolarmente drammatica nelle zone rurali. "Non sono le leggi che risolvono un problema di questa natura. - afferma la Chiesa - La svolta passa attraverso l’educazione, in particolare, l'educazione alla vita, che fa crescere la coscienza sulla sacralità di questo dono e sul dovere di proteggerlo e difenderlo". (A cura di Lui Badilla)







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