2010-10-29 15:35:56

Allarme Onu sul Libano: pace a rischio nel Paese


Il Libano rischia la guerra civile. A lanciare l’allarme è l’Onu, che mette in guardia da possibili scontri nelle prossime settimane, quando verranno pubblicate le sentenze del Tribunale speciale che indaga sull’assassinio dell’ex premier, Hariri. La milizia islamica di Hezbollah ha invitato a boicottare il lavoro degli inquirenti e ha avvertito che la situazione sta diventando molto pericolosa. Ma qual è il quadro nello Stato libanese? Eugenio Bonanata lo ha chiesto a Roger Bouchahine, direttore dell’Osservatorio geopolitico mediorientale:RealAudioMP3

R. - La guerra civile è già in atto, perché dalle analisi svolte a 360° risulta che in Libano si stanno armando tutti. Il rischio di una guerra civile non c’è soltanto quando si spara nelle strade. Nel Paese, ogni giorno ci sono minacce tra gruppi diversi, tra politici diversi. C’è una tensione smisurata, quasi incontrollabile. La guerra civile in senso stretto non ci sarà, proprio perché non c’è una situazione tale per fare una guerra civile: le guerre civili ci sono quando i due gruppi o si armano all’improvviso o sono già armati e si scontrano. In Libano, oggi, c’è il potere degli Hezbollah che minaccia l’esistenza dello Stato libanese stesso. Se Hezbollah decide di invadere tutto il territorio creando una situazione di Stato militare occupato, le conseguenze sarebbero gravissime. Non so poi a chi si chiederebbe un intervento…

D. - Tra i Paesi arabi, chi può fare qualcosa a favore della complessa situazione del Paese libanese?

R. - Nessuno. La Siria continuerà a lasciar agire Hezbollah e non vede l’ora di rimettere i piedi dentro il Libano. Forse, si potrebbe giocare questa carta: per non far scoppiare una nuova guerra civile, permetteranno il rientro nel Paese della Siria che già esercita un’influenza al cento per cento. Il vero problema è che il Libano non ha un Paese amico che può intervenire. Non si può scavalcare la Siria per entrare in Libano, non è che l’Egitto può mandare i soldati egiziani con gli aerei per intervenire. Hariri ha l’Arabia Saudita dietro, ma l’Arabia Saudita non riesce a difendersi - essa stessa - dalle minacce dei salafiti e dei gruppi jihadisti e yemeniti che mettono in difficoltà la sicurezza del Paese. Il Libano spera nell’Onu, spera nella giustizia, spera nell’Occidente. Non può sperare in un Paese amico arabo, perché poi c’è la questione della religione. Non ci dimentichiamo che una guerra civile in Libano può far scoppiare la guerra sunnita e sciita in tutto il mondo. L’amministrazione Obama sta sottovalutano questo rischio, ma se questa guerra scoppia - e può partire proprio dal Libano - significherebbe accendere il fuoco in mezzo mondo.







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