2010-10-28 15:32:27

Il dolore dell'Argentina per la morte dell'ex presidente Kirchner


Decine di migliaia di persone si sono riunite spontaneamente da ieri sera nella Plaza de Mayo, di Buenos Aires, deponendo fiori, bandiere e messaggi di fronte alla Casa Rosada, in seguito alla notizia della morte dell'ex presidente, Nestor Kirchner, colpito da un infarto ad El Calafate. Decretati tre giorni di lutto nazionale. I funerali di Stato verranno celebrati forse già domani nella sua città natale, Rio Gallegos, in Patagonia. Hanno già confermato la loro presenza i presidenti di quasi tutti i Paesi latinoamericani, tra i quali il brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, ed il venezuelano, Hugo Chavez. Intanto, nel Paese ci si interroga ora sul futuro politico, in vista delle presidenziali del 2011. Salvatore Sabatino ha intervistato Juan Pablo Cafiero, ambasciatore argentino presso la Santa Sede:RealAudioMP3

R. – Kirchner è stato un uomo della democrazia, un uomo per l’unità dell’America Latina, un uomo rispettoso, un difensore dei diritti umani, dei diritti sociali dell’Argentina. E’ una giornata tristissima per tutto il popolo argentino.

D. – Kirchner ha avuto un ruolo importantissimo per il suo Paese, traghettando l’Argentina verso una fase di benessere, dopo la terribile crisi economica che tutti ricordiamo. Ora, molti temono che con la sua morte il Paese possa ripiombare in una fase di recessione. Qual è il suo punto di vista?

R. – Non credo ci sarà alcuna recessione. La crescita del Pil per quest’anno è prevista al 9 per cento in Argentina. Dopo il primo governo di Kirchner - e adesso il governo di sua moglie, Cristina Fernandez Kirchner - si è avuto un periodo di alta crescita economica e di sviluppo sociale troppo importante e consolidato in tutta la regione.

D. – La moglie di Kirchner, Cristina Fernandez, che è l’attuale presidente argentino, ha detto: “Continuerò a lottare per tutti gli argentini”. Un segno ulteriore di speranza per il Paese?

R. – Sì, la speranza e l’aspettativa della comunità sono molto importanti, ma accompagnano tutti i presidenti dell’America Latina, che in questo momento stanno arrivando in Argentina, per il funerale dell’ex presidente, a dimostrazione della forza e dell’importanza e a dimostrazione del fatto che la presidente, Cristina Fernandez Kirchner, andrà avanti con il progetto politico e sociale.

Somalia: i ribelli uccidono due ragazze accusate di essere spie
I ribelli somali al-Shabaab hanno messo a morte due giovani ragazze accusate di essere delle spie. Lo riportano oggi testimoni citati dal sito Arabtimesonline. L'esecuzione pubblica è avvenuta ieri nella città somala di Beledweyne di fronte a un centinaio di residenti. Si tratta della prima condanna a morte di questo tipo nei confronti di donne. Secondo quanto hanno riferito alcuni testimoni, le due giovani di 17 e 18 anni, “sono state fatte accovacciare per terra, con le mani legate sulla schiena, e alcuni uomini col il volto coperto hanno sparato alle loro spalle uccidendole”. Intanto si contano almeno 15 vittime in questi primi giorni della settimana nel sud del Paese, nell'offensiva condotta dai militari del governo di transizione somalo (Tfg) a Rabdhure nella regione di Bakol al confine con l'Etiopia contro i ribelli Shabaab. Secondo Radio Garowe, gli integralisti legati ad al Qaeda hanno abbandonato la zona. Gli “intensi combattimenti”, a detta di testimoni, si sono verificati martedì scorso. Radio Garowe aggiunge che, secondo altre testimonianze, sei leader religiosi sono stati uccisi da uomini armati non identificati mentre stavano uscendo da una moschea, nella regione di Galguduud nel centro della Somalia. Alcune fonti locali hanno puntato il dito contro il gruppo Ahlu-sunna, una formazione islamica moderata, ma lo stesso movimento ha negato un suo coinvolgimento e ha invece accusato i ribelli Shabaab.

La Russia chiede agli Usa inchieste sui dati di Wikileaks
La Russia chiede agli Stati Uniti di avviare un'inchiesta sulle informazioni riguardo le uccisioni dei civili iracheni da parte dei militari americani rivelate da Wikileaks. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri, Andrei Nesternko.

Nel nordovest del Pakistan ancora attacchi di droni contro ribelli
Cinque militanti islamici sono stati uccisi oggi da due missili lanciati da un drone Usa in territori tribali del nordovest del Pakistan, zona bastione dei talebani e degli alleati di Al Qaeda. I missili sono stati lanciati su un accampamento di militanti del villaggio di Ismail Kehl, a circa 40 km a ovest di Miranshah, la principale città della regione del Waziristan del Nord, alla frontiere con l'Afghanistan.

Usa, arrestato un americano di origine pakistana: preparava attentati
Le forze dell'ordine hanno arrestato nello Stato americano della in Virginia un americano di origine pakistana, che intendeva far saltare in aria alcune stazioni della metro dell'area di Washington, situate vicino al Pentagono e al Cimitero di Arlington. L'uomo arrestato, Farooqe Ahmed, 34 anni, aveva incontrato più volte negli ultimi mesi agenti dell'Fbi che fingevano di essere emissari di Al Qaeda. Il sospetto terrorista aveva detto agli agenti che intendeva uccidere più persone possibile in attacchi simultanei contro almeno quattro stazioni della ferrovia sotterranea della capitale (Pentagon City, Cimitero di Arlington, Crystal City e Courthouse) nel corso del 2011. L'uomo aveva detto di voler colpire in particolare il personale militare. Nel maggio scorso, un altro americano di origine pakistana aveva tentato senza successo di far esplodere un'auto piena di esplosivo nella centralissima Times Square a New York. Dal 2009, oltre 60 cittadini americani sono stati arrestati o condannati per casi di terrorismo.

La Francia pensa alla prima fase del ritiro dall’Afghanistan nel 2011
Il ritiro dei primi soldati francesi è "possibile" già da inizio 2011: lo ha detto oggi il ministro della Difesa francese, Herve Morin, precisando che ciò "non ha assolutamente" nessun legame con le minacce lanciate ieri di Osama bin Laden. Il calendario è stato fissato da Barack Obama, che ha annunciato che nel corso del 2011 i primi soldati americani lasceranno il Paese. Ieri, in un messaggio audio, Osama bin Laden ha chiesto alla Francia di ritirarsi dall'Afghanistan “per conservare la vostra sicurezza”. “Così come voi uccidete, sarete uccisi, così come fate prigionieri, sarete imprigionati e così come violate la sicurezza della nostra nazione, anche la vostra sarà violata”, ha minacciato il capo di al Qaeda.

Francia, ancora scioperi dopo l’approvazione ieri della riforma pensioni
Nonostante l'approvazione definitiva della riforma delle pensioni, avvenuta ieri in parlamento, la Francia si ritrova oggi alle prese con l'ennesima giornata di scioperi e manifestazioni, anche se i disagi appaiono per ora ad un livello inferiore rispetto alle settimane scorse. La circolazione ferroviaria è, come previsto, in media di 6 treni su 10, gli aerei fanno registrare annullamenti del 50% dei voli all'aeroporto di Orly e del 30% a Roissy. La metropolitana parigina è quasi normale ma non altrettanto si può dire per le reti urbane di Strasburgo, Besancon, Clermont-Ferrand, Digione e Limoges, tutte molto rallentate. Diversi i depositi di autobus presidiati da picchetti di scioperanti, soprattutto al nord (Lille e Amiens). Blocchi stradali vengono registrati sulle autostrade, specie nel Pas-de-Calais, sulla Manica. Francois Chereque, leader della Cfdt, uno dei sindacati che hanno guidato la protesta, ha dichiarato stamattina che “non c'è stata alcuna sconfitta sulle pensioni” da parte dei lavoratori, aggiungendo di sperare che “il presidente della Repubblica non promulgherà questa legge, dal momento che gli ultimi sondaggi danno il 65% dei francesi d'accordo con la protesta dei sindacati”.

Italia, Berlusconi al sud promette: entro tre giorni risolto il problema rifiuti a Napoli
''Fra tre giorni a Napoli non ci saranno più rifiuti''. Lo ha assicurato il premier italiano, Silvio Berlusconi, in conferenza stampa durante un breve sopralluogo al termovalorizzatore di Acerra. Accompagnato dal sottosegretario, Guido Bertolaso, il presidente del Consiglio poco dopo il suo arrivo è salito all'inceneritore della centrale poco fuori Napoli osservando il funzionamento dell'enorme forno nel quale vengono bruciati i rifiuti tritovagliati e selezionati. Berlusconi ha quindi posto alcune domande a Bertolaso che lo ha ragguagliato sul funzionamento dell'impianto. Berlusconi ha ringraziato le forze dell'ordine per aver dovuto sopportare - ha detto - le ''provocazioni'' durante le rivolte per l'emergenza rifiuti, causate ''non dalla popolazione ma da facinorosi che pare siano anche organizzati''. Al termine del sopralluogo, il presidente del Consiglio si è recato al previsto incontro che dovrebbe vedere, oltre al sottosegretario Bertolaso, la partecipazione dei cinque presidenti di provincia, del governatore Stefano Caldoro, dei cinque prefetti interessati e del sottosegretario, Paolo Bonaiuti.

Il premier greco: impegnati in una “dura battaglia contro la crisi”
La Grecia è impegnata oggi in “una dura battaglia” contro la crisi economica e per “l'indipendenza del Paese”, paragonabile a quella che la oppose al fascismo italiano e che contribuì alla vittoria degli Alleati nella Seconda Guerra Mondiale. Lo ha detto il premier, Giorgio Papandreou, in occasione della festa nazionale che celebra oggi in Grecia il "no" con cui il capo del governo, Ioannis Metaxas, il 28 ottobre 1940 rispose all'ultimatum di Benito Mussolini che esigeva di occupare posizioni strategiche in territorio greco per la durata del conflitto. Un rifiuto che si tradusse nell'invasione da parte dell'Italia, cui la Grecia oppose una strenua resistenza, costringendo Hitler a intervenire e a ritardare l'"Operazione Barbarossa", preparando così la sconfitta tedesca in Russia. Papandreou nel suo discorso sottolinea che la forte controffensiva opposta 70 anni fa all'invasione italiana, che sarebbe stata respinta se non fosse intervenuta la Germania, “fu il primo successo degli Alleati contro le forze dell'Asse durante la Seconda Guerra Mondiale e sollevò il morale dei popoli oppressi d'Europa”.

Confermata la visita di Hillary Clinton in Cina
La Cina ha confermato la prossima visita del segretario di Stato americano, Hillary Clinton, annunciata dal Dipartimento di Stato. La sosta in Cina è stata aggiunta all'ultimo momento al viaggio del segretario, iniziato ieri e in programma fino all'8 novembre, che prevede visite in Vietnam, Cambogia. Malaysia, Papua Nuova Guinea, Nuova Zelanda e Australia. Hillary Clinton si incontrerà sull'isola di Hainan, nel sud della Cina, con Dai Bingguo, membro del Consiglio di Stato cinese (il gabinetto di governo) ed esperto di politica estera. Secondo Yuan Peng, dell'Istituto per le relazioni internazionali contemporanee di Pechino, “gli Usa stanno cercando di tranquillizzare la Cina dopo i sospetti sollevati dalle loro frequenti interazioni con gli alleati asiatici”. In novembre, è previsto un viaggio in Asia del presidente, Barack Obama, che visiterà India, Indonesia, Corea del Sud e Giappone.

Speranze per la liberazione di Aung San Suu Kyi dopo le elezioni in Birmania
Il ministro birmano degli Affari esteri ha detto ai suoi partner del sudest asiatico che la leader dell'opposizione, Aung San Suu Kyi, agli arresti domiciliari, sarà “forse” liberata dopo le elezioni del 7 novembre. Lo ha reso noto ad Hanoi un diplomatico asiatico. Il ministro birmano, Nyan Win, ha incontrato ieri sera, durante una cena, i suoi partner dell'Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean), in margine al summit che si apre oggi nella capitale vietnamita. “Ha detto che libereranno Aung San Suu Kyi forse dopo le elezioni”, ha riferito il diplomatico, precisando che il ministro non ha indicato nessuna data precisa. Due responsabili birmani, coperti da anonimato, hanno detto recentemente che il premio Nobel per la Pace sarà liberata il 13 novembre, quando scadranno i termini della sua detenzione. La “Dama” di Rangun ha trascorso oltre 15 degli ultimi 21 anni in stato di detenzione e non è stata mai liberata dal 2003.(Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 301
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