Centomila ragazzi dell'Azione Cattolica si preparano all'incontro col Papa in Piazza
San Pietro
“C’è di più. Diventiamo grandi insieme”: è questo il tema del meeting nazionale dei
bambini e ragazzi dell’Azione Cattolica, che avrà come momento culminante l’incontro
sabato mattina, 30 ottobre, in Piazza San Pietro, con Benedetto XVI. A seguire momenti
di festa, spettacolo e testimonianza in due luoghi di Roma: Piazza di Siena e Piazza
del Popolo. Al centro di questo appuntamento, ancora una volta la sfida educativa
per le nuove generazioni. Oggi alla conferenza stampa di presentazione dell’evento,
c’era per noi Cecilia Seppia.
Circa 100
mila ragazzi provenienti da tutta Italia, 10 mila gli educatori che li accompagneranno,
500 sacerdoti assistenti, 50 vescovi, 7 i Paesi coinvolti nell’evento: Russia, Romania,
Argentina, Burundi, Terra Santa, Spagna e Italia. Sono alcuni dei numeri del convegno
nazionale dei ragazzi di Azione Cattolica che sabato mattina incontreranno Benedetto
XVI e avranno la possibilità di dialogare con lui. Don Dino Pirri,
assistente centrale Acr, Azione Cattolica Ragazzi:
“Questa scelta del
Santo Padre, di voler rispondere alle domande dei più piccoli indica anche che i bambini,
i ragazzi, gli adolescenti, nella Chiesa, possono vivere da protagonisti: non sono
degli oggetti o dei soggetti passivi, ma sono dei protagonisti del loro cammino di
santità, delle scelte anche, del contributo che possono dare e della testimonianza
di fede autentica, che sanno dare anche al mondo degli adulti”.
Al centro
di questo incontro, la sfida educativa verso i più piccoli lanciata proprio dal Pontefice
che più volte ha parlato di vera e propria emergenza da fronteggiare. Franco
Miano, presidente nazionale dell'Azione Cattolica:
“Sarà
molto bello trovarsi con il Papa, che è stato il primo a ricordarci oggi con forza
la necessità di riprendere un impegno serio, fondato, per le nuove generazioni, un
cammino educativo; è stato il primo che ci ha richiamato al compito urgente dell’educazione
oggi, in questo tempo. A noi sembrava molto significativo dare un segno e l’Azione
Cattolica è impegnata nella quotidianità delle esperienze delle parrocchie. Però,
di tanto in tanto, è importante anche un grande segno comune, che dica insieme la
volontà di camminare nella linea che il Papa ci ha indicato, di camminare con tutti
i nostri vescovi, che in questo decennio, seguendo il Santo Padre insisteranno sull’importanza
del compito educativo e di camminare insieme con le famiglie, proprio per concorrere
tutti alla formazione di un tempo nuovo, un tempo nuovo in cui sia messa al centro
la persona nella sua dignità, con tutte le caratteristiche proprie e necessarie. Un
tempo in cui siano messi al centro i piccoli, in cui si lavori sin da oggi a costruire
un futuro adeguato per le nuove generazioni”.
Prima dell’incontro con
il Papa, un’intensa mattinata di preghiera, canti, testimonianze, l’intervento del
cardinale Bagnasco, presidente della Cei: tutto per ribadire, in un clima di comunione
gioiosa che “C’è di più”, da scoprire e sperimentare". Marco Iasevoli,
vicepresidente nazionale Giovani di Azione Cattolica:
“Il
'di più' è l’incontro personale con Gesù Cristo, un 'di più', che trasforma la vita,
che non toglie niente alla vita, che non amputa la libertà e l’autonomia dei più piccoli,
ma che anzi aiuta a diventare grandi, aiuta a diventare più uomini, aiuta a diventare
più donne; ed è un 'di più' di responsabilità, un 'di più' di felicità, di gioia,
che nasce da questo incontro e che poi dilaga e arriva nella vita ordinaria delle
persone. Il secondo significato fondamentale è l’idea di crescere insieme: che non
si cresce da soli, che la vita non è un fatto privato, che la vita non è un farsi
da soli, ma un farsi insieme agli altri. Quindi, l’idea che nella Chiesa c’è questa
grande possibilità di crescere insieme, i piccoli con i grandi, i giovanissimi con
gli adulti e con i bambini. Vorremmo trasmettere quest’idea di comunità, che cresce
insieme, per la Chiesa, ma anche in questo momento per il Paese”.
Nel
pomeriggio ancora momenti di festa in Piazza del Popolo e Piazza Siena, il confronto
con personaggi dello spettacolo, delle istituzioni, del cinema e dello Sport, come
il CT della nazionale Cesare Prandelli, infine l’incontro virtuale con alcune figure
di santi che hanno saputo essere segno nella storia e ribadire quel concetto di santità
feriale che lo stesso Benedetto XVI più volte ha esortato a seguire. Chiara
Finocchietti, vicepresidente nazionale Giovani di Ac:
“I
giovani, a volte, vedono la santità come un qualcosa di straordinario, i Santi sono
degli eroi, delle persone inavvicinabili. Invece noi proviamo a vivere la santità
nella ferialità, nel quotidiano: potremmo dire i Santi del lunedì, non i Santi della
domenica, quelli che sono santi che cercano di essere santi e di santificarsi attraverso
lo studio, il lavoro, l’impegno in famiglia, con gli amici, con la fidanzata o il
fidanzato. Ecco, penso che essere santi per noi giovani sia un po’ vivere questa forza
nell’ordinarietà, questa forza straordinaria dell’amore. In fondo, questa è la santità:
amare al massimo grado”.