2010-10-27 14:41:57

India: il Consiglio delle Chiese condanna le discriminazioni contro i dalit


Le discriminazioni contro i dalit in India sono “peccato” e “vergogna”: questo il pensiero comune emerso dalla Conferenza ecumenica nazionale sulla giustizia per i dalit, tenutasi dal 22 al 25 ottobre scorso e organizzata dal Consiglio nazionale delle Chiese in India (Ncci). Circa 80 membri della Chiesa indiana, teologi e attivisti sociali hanno preso parte a questa conferenza. Molti gli obiettivi che i partecipanti alla conferenza si sono posti: ribadire che il sistema delle caste e la continua violenza e discriminazione contro i dalit sono contrari alla volontà di Dio; che la vocazione della Chiesa è di combattere l’ingiustizia ovunque essa si verifichi; rivedere le strategie di missione per affrontare la causa dalit; riscoprire nuovi paradigmi e nuovi moduli, per costruire solidi ponti tra le chiese e i movimenti sociali che lavorano per la causa. Padre Ajaya Kumar Singh, un attivista sociale presente alla conferenza, ha detto all'agenzia AsiaNews: “Il sistema delle caste ereditato dall’induismo e di cui è intrisa ancora oggi la società indiana è ‘inumano’. Per colpa di questo, milioni di dalit in India soffrono a livello sociale, politico ed economico”. Rev. Patta Bharat Raj, segretario esecutivo dell’Ncci, ha dichiarato: “Questa conferenza è stata l’occasione per esprimere la nostra posizione sul sistema indiano delle caste. È necessario che cattolici e protestanti siano una voce sola, per delineare una posizione comune. Siamo impegnati nella lotta per l’emancipazione dei dalit, come un atto di testimonianza comune della pienezza della vita per tutti, che Gesù è venuto a offrire”. L’Ncci conta 13milioni di membri con 30 Chiese, 17 Consigli regionali cristiani, 17 organizzazioni All India Christian, 7 agenzie collegate e 3 enti autonomi. (R.P.)







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