Filippine: la Chiesa offre la sua mediazione nei negoziati governo-guerriglia
La Chiesa filippina è pronta ad offrire la sua mediazione per la ripresa dei negoziati
di pace tra il governo e la guerriglia comunista. Lo ha detto mons. Emmanuel Celeste
Trance, vescovo di Catarman, rispondendo così ad una espressa richiesta dei ribelli
dopo la nomina, la settimana scorsa, di una nuova squadra di negoziatori governativi.
“La Chiesa continua a sostenere gli sforzi sinceri per arrivare alla pace”, ha dichiarato
il presule ai microfoni di Radio Veritas, aggiungendo che le due parti devono dimostrare
“buona volontà”. La notizia della nomina da parte del presidente Benigno Aquino dei
nuovi negoziatori – riferisce l’agenzia Ucan - è stata salutata positivamente dalla
Piattaforma ecumenica filippina per la pace (Pepp), un’associazione che raccoglie
esponenti di primo piano di diverse Chiese cristiane, tra cui quella cattolica. “Questo
sviluppo è benvenuto”, ha dichiarato il segretario generale dell’associazione mons.
Deogracias Iñiquez Jr., vescovo di Kalookan, esprimendo l’auspicio che i negoziati
“aprano la strada a politiche che permettano una più equa distribuzione delle ricchezze
del Paese e la valorizzazione delle sue risorse naturali”. L’Ordinario militare delle
Filippine, mons. Leopoldo Tamulak, ha sottolineato, da parte sua la necessità che
il governo e i ribelli discutano anche dei bisogni concreti della gente. “Ascoltare
la voce della gente aiuterà a realizzare le sue aspirazioni”, ha detto il presule.
La pacificazione con i ribelli comunisti, attivi da più di 40 anni nelle Filippine,
è una delle priorità indicate dal Presidente Aquino dopo la sua investitura. Un altro
fronte su cui si è impegnato il nuovo governo è il processo di pace con i separatisti
islamici nella provincia meridionale di Mindanao. (L.Z.)