Bolivia: preoccupazione della Chiesa per la legge che legalizza i rapporti sessuali
a 12 anni
Mons. Cristóbal Białasik, vescovo di Oruro e presidente della “Fondazione Vita e Famiglia”,
ha espresso preoccupazione per la legge approvata lo scorso 21 ottobre che riforma
il Codice penale e introduce la legalizzazione, sotto forma di depenalizzazione, dei
rapporti sessuali all’età di 12 anni. Il presule ricorda che si tratta di una materia
molto delicata, in particolare in un Paese dove le gravidanze in età adolescenziale
sono molto diffuse. E’ una materia anche molto complessa che non può essere esaurita
con semplici dibattiti parlamentari. Oltre agli aspetti propriamente psicologici,
mons. Cristóbal Cristóbal Białasik, ricorda anche il contrasto con le tradizioni e
con la cultura nazionale di tutte le etnie presenti nel Paese. Una depenalizzazione
di questo tipo secondo il presule, si trasformerà in “attacco alla stabilità della
famiglia”, che già oggi è minata da numerose insidie. La depenalizzazione – aggiunge
- “potrebbe rompere il nucleo familiare giacché i genitori perderanno ogni tipo di
autorità e, nei fatti, saranno privati di qualsiasi potestà in particolare nell’ambito
dell’educazione dei figli, educazione che include anche quella sessuale e affettiva”.
D’altra parte il vescovo ricorda anche la dimensione morale dichiarando di temere
che si arrivi “al permissivismo sessuale, in particolare ad una età molto giovanile,
dando origine a delle conseguenze veramente deleterie nel campo della formazione dei
valori, dello sviluppo integrale completo e integrale”. Infine, mons. Cristóbal Bialasik
sottolinea che si tratta “di una legge che attenta contro i principi cristiani che
professa la maggioranza della popolazione boliviana”. Principi, ricorda il presule
citando il Catechismo della Chiesa cattolica, che si riassumono nel fatto che “i genitori
sono i primi responsabili dell’educazione dei loro figli”. (L.B.)