2010-10-24 14:09:37

Celebrazione di mons. Amato in onore della nuova Santa Battista Camilla Varano


Carità, umiltà e un amore “senza ordine né misura” per Cristo sofferente e crocifisso e per il suo Vangelo di vita. Così il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e prossimo cardinale, mons. Angelo Amato, ha ricordato la figura di Santa Battista Camilla Varano, clarissa vissuta nel XV secolo a Camerino e canonizzata da Benedetto XVI domenica scorsa in Piazza San Pietro, nel corso dell’Eucaristia celebrata in onore della Santa proprio nella sua città natale. Una testimone del senso evangelico della vita, che intraprese la strada della preghiera e della penitenza in un tempo di generale rilassamento dei costumi: così l’aveva celebrata il Papa domenica scorsa durante il rito solenne. Entrata in convento in giovane età, lungamente osteggiata dal padre a causa della sua scelta monacale, caratterizzò la propria vita nell’esercizio ascetico e nell’unione mistica con Cristo Crocifisso. Ma Suor Battista aveva anche una vasta cultura umanistica e religiosa, arricchita da una profonda meditazione sulle Sacre Scritture, che la condussero a scrivere opere di celeste sapienza, come “I dolori mentali di Cristo nella sua Passione”. “Ella naviga nella Scrittura come il marinaio che scopre terre sempre più lontane, più belle e incontaminate – ha detto mons. Amato nell’omelia – la Parola sacra è la sua bussola sicura verso Dio Trinità, verso la Croce di Cristo, verso la Grazia dello Spirito, verso il seno del Padre”. L’ancoraggio alla Scrittura di Santa Battista Camilla Varano e la sua frequentazione del mistero di Dio carità hanno innescato in lei la carità verso il prossimo: “Insegnava agli ignoranti, consigliava i dubbiosi, consolava gli afflitti, ammoniva i peccatori, incitava i buoni alla perfezione, perdonava i nemici”. Mons. Amato ha concluso sottolineando come l’esercizio eroico delle virtù cristiane sia un invito anche per noi a essere coerenti con la nostra vocazione battesimale e a suscitare in noi il desiderio di santità: “Non è una moda passeggera, non è legata al tempo o allo spazio, la santità percorre i secoli acquistando iridescenze sempre nuove e attuali, i Santi sono sempre vivi – ha affermato – hanno un unico comune denominatore, cioè l’esercizio eroico delle virtù cristiane della fede, della speranza e della carità. I Santi sono sempre attuali come la Sacra Scrittura, il Vangelo, la Parola di Gesù”. (R.B.)







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