2010-10-23 19:58:16

Proteste a Terzigno. Il Papa auspica una soluzione giusta e condivisa


Il Santo Padre, segue con paterna attenzione le preoccupanti notizie provenienti dal territorio di Terzigno. E’ in sintesi il messaggio inviato al vescovo di Nola, mons. Beniamino Depalma, e rivolto alle popolazioni locali, dove continua la protesta contro l’apertura di una seconda discarica. Benedetto XVI esprime l’auspicio che, con il concorso e la buona volontà di tutti, sia trovata una giusta e condivisa soluzione al problema. La tensione sul territorio però resta alta. In mattinata si sono registrati nuovi blocchi per impedire lo sversamento dei rifiuti nella discarica Sari. Intanto dall’Unione Europea arriva il monito al governo al rispetto del diritto comunitario in materia, pena sanzioni. Il sottosegretario alla Protezione Civile, Bertolaso, non accetta però queste critiche, mentre si cerca una soluzione alternativa all'apertura della seconda discarica nella zona. Al microfono di Luca Collodi, il vescovo di Nola, mons. Beniamino Depalma
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R. - La situazione è molto tesa, la gente è delusa per le tante promesse fatte ma soprattutto disperata per questa nuova possibilità di una seconda discarica nel parco nazionale del Vesuvio a ridosso di vigneti che costituiscono la risorsa economica più importante di tutta la zona. La gente è disperata anche per la vita, per la salute messa in grande discussione da questa decisione del governo.

D. - Mons. Depalma, in questo caso la sensazione è che la criminalità organizzata non c’entri. Lei è d’accordo?

D. - Io sono d’accordo perché sono stato in quella zona e diverse volte ho incontrato la gente. La criminalità non c’entra in queste lotte. A Terzigno , Boscoreale, e in tutta la zona la gente è onesta, formata alla legalità. Soltanto che queste reazioni sono dettate dalla disperazione e dalla preoccupazione per un futuro molto incerto e anche molto pericoloso.

D. - Perché il termovalorizzatore di Acerra non funziona? La sensazione o almeno quello che noi leggevamo in passato è che questo termovalorizzatore doveva risolvere tutti i problemi per i rifiuti campani …

R. - Doveva risolverli ma è il ciclo dei rifiuti che non è stato affrontato in maniera completa e in maniera saggia e intelligente. Quindi, il termovalorizzatore di Acerra non funziona perché manca tutto il ciclo dei rifiuti.

D. - Questo dipende dagli enti locali che dovrebbero agevolare questo tipo di intervento…

R. - Ma certamente, dipende anche dagli enti locali, dipende dalla raccolta differenziata che ancora è carente. Per uscire da questa emergenza ci vogliono progetti, occorre una mentalità progettuale altrimenti non usciamo dall’emergenza che è diventata una vita ordinaria ormai.

D. - La Chiesa locale come si sta muovendo, che tipo di mediazione sta tentando?

R. - La Chiesa locale è vicino alla gente, cerca di incontrare la gente, cerca di rallentare la tensione in tutti i modi e con tutti i linguaggi ma la nostra presenza, tutte le nostre invocazioni non bastano se poi la gente non si sente ascoltata dalle istituzioni.







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