2010-10-23 13:08:39

Nuovi scontri a Terzigno. La Chiesa di Nola: la protesta è giusta, ma sia pacifica


Resta altissima la tensione a Terzigno dove continua la protesta della popolazione locale contro l’apertura di una seconda discarica. Nella notte ancora scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, con lanci di lacrimogeni, razzi e molotov: 5 gli agenti feriti. In mattinata nuovi blocchi per impedire lo sversamento dei rifiuti nella discarica Sari: in piazza anche gli studenti. Il premier Berlusconi assicura il ritorno alla normalità entro 10 giorni. Intanto dall’Unione Europea arriva il monito al governo ad adottare misure giuste e al rispetto del diritto comunitario in materia, pena sanzioni. La Chiesa locale assicura solidarietà alla popolazione che reclama il diritto alla salute e alla salvaguardia del proprio ambiente, afferma che la protesta contro una seconda discarica è giusta ma che va condotta in modo pacifico e lancia un appello ad ascoltare il grido di dolore di questa gente. Al microfono di Luca Collodi sentiamo il vescovo di Nola, mons. Beniamino Depalma:RealAudioMP3

R. - La situazione è molto tesa, la gente è delusa per le tante promesse fatte ma soprattutto disperata per questa nuova possibilità di una seconda discarica nel parco nazionale del Vesuvio a ridosso di vigneti che costituiscono la risorsa economica più importante di tutta la zona. La gente è disperata anche per la vita, per la salute messa in grande discussione da questa decisione del governo.

D. - Mons. Depalma, in questo caso la sensazione è che la criminalità organizzata non c’entri. Lei è d’accordo?

D. - Io sono d’accordo perché sono stato in quella zona e diverse volte ho incontrato la gente. La criminalità non c’entra in queste lotte. A Terzigno , Boscoreale, e in tutta la zona la gente è onesta, formata alla legalità. Soltanto che queste reazioni sono dettate dalla disperazione e dalla preoccupazione per un futuro molto incerto e anche molto pericoloso.

D. - Perché il termovalorizzatore di Acerra non funziona? La sensazione o almeno quello che noi leggevamo in passato è che questo termovalorizzatore doveva risolvere tutti i problemi per i rifiuti campani …

R. - Doveva risolverli ma è il ciclo dei rifiuti che non è stato affrontato in maniera completa e in maniera saggia e intelligente. Quindi, il termovalorizzatore di Acerra non funziona perché manca tutto il ciclo dei rifiuti.

D. - Questo dipende dagli enti locali che dovrebbero agevolare questo tipo di intervento…

R. - Ma certamente, dipende anche dagli enti locali, dipende dalla raccolta differenziata che ancora è carente. Per uscire da questa emergenza ci vogliono progetti, occorre una mentalità progettuale altrimenti non usciamo dall’emergenza che è diventata una vita ordinaria ormai.

D. - La Chiesa locale come si sta muovendo, che tipo di mediazione sta tentando?

R. - La Chiesa locale è vicino alla gente, cerca di incontrare la gente, cerca di rallentare la tensione in tutti i modi e con tutti i linguaggi ma la nostra presenza, tutte le nostre invocazioni non bastano se poi la gente non si sente ascoltata dalle istituzioni.







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