La Chiesa keniana: i politici siano i primi a rispettare la nuova Costituzione
“Riconosciamo la decisione democratica esercitata dalla maggioranza dei keniani con
l’approvazione della nuova Costituzione. Come sostenitori del processo democratico
ci impegniamo ad appoggiare il processo di attuazione della Costituzione”: è quanto
afferma mons. Zacchaeus Okoth, arcivescovo di Kisimu e presidente della Commissione
Episcopale “Giustizia e Pace” del Kenya, in un messaggio pervenuto a Fides. Il 4 agosto,
con un referendum, è stata approvata la nuova Costituzione keniana. “Con la promulgazione
della nuova Costituzione, i keniani hanno inaugurato una nuova cultura di trasparenza
e di responsabilità. Ma siamo preoccupati dal fatto che la persistente cultura di
impunità radicata nella nostra classe dirigente non sia cambiata, basta citare alcuni
fatti: la riluttanza dei legislatori a pagare le tasse, o le losche trattative che
si vedono all’interno e al di fuori del Parlamento per le quali alcuni leader accusati
di corruzione e di altri problemi di integrità morale sono protetti dai loro colleghi.
Vi sono anche nomine pubbliche immeritate basate sul tribalismo, il nepotismo e l’affiliazione
politica” scrive mons. Okoth. Dopo aver ricordato che il Kenya ha accettato le disposizioni
del Trattato di Roma (che ha creato la Corte Penale Internazionale sui crimini contro
l’umanità, Cpi, ed ha creato la Commissione per la Verità e la Riconciliazione, mons.
Okoth critica le “tattiche diversive” impiegate da alcuni politici keniani per “sabotare
gli sforzi della Cpi nel perseguire la giustizia”. Alcuni politici keniani sono stati
accusati dalla Cpi di aver alimentato e sostenuto le gravi violenze che hanno sconvolto
buona parte del Kenya agli inizi del 2008. Di fronte a questa situazione, mons. Okoth
propone alcune raccomandazioni. In primo luogo, un programma intenso di “Educazione
civica per aiutare i keniani a comprendere la nuova Legge fondamentale. La Commissione
Giustizia e Pace è pronta a collaborare con il governo e le altre parti interessate
alla realizzazione di questo nobile obiettivo. L'educazione civica concernente la
nuova Costituzione deve rientrare nei programmi scolastici a tutti i livelli”. “Dato
che la nuova Costituzione riconosce la ‘supremazia di Dio Onnipotente’ l'insegnamento
della religione deve essere accolto come parte del curriculum scolastico. Per questo
chiediamo al governo di aumentare le assunzioni di insegnanti di educazione religiosa
nelle scuole e vietare le lezioni il sabato e la domenica, per mettere in pratica
la nuova Costituzione” afferma mons. Okoth. Il presidente di “Giustizia e Pace” conclude
lanciando un appello ai politici keniani “di iniziare a vivere la cultura della nuova
Costituzione. Questo richiede che i legislatori, i giudici e gli altri funzionari
pubblici inizino a pagare le tasse senza ulteriori indugi. Inoltre le nomine pubbliche
dovrebbero essere basate sul merito e su un procedimento giusto”.