Pace in Burundi: appello del vescovo Muyinga al dialogo e alla riconciliazione
Dopo le violenze delle scorse settimane, torna la calma in Burundi, ma continua il
rischio di instabilità. A denunciare la situazione, riporta l’agenzia Misna, è il
vescovo della diocesi di Muyinga, nel nordest del Paese, mons. Joachim Ntahondereye
che, in occasione della conferenza dell’episcopato cattolico della regione dei Grandi
Laghi, ha lanciato un appello alla calma e alla collaborazione. “Per la pace e il
bene del Paese è importante ritornare a un processo politico che si basi sul dialogo
tra governo e opposizione”, sono state le parole del presule, che si è poi soffermato
sulle recenti elezioni politiche che hanno visto scontri armati tra i gruppi di maggioranza
e i gruppi d’opposizione. Mons. Ntahondereye ha criticato il boicottaggio delle elezioni
da parte dell’Alleanza democratica per il cambiamento, Cndd-Fdd, ricordando che solo
attraverso l’unità politica e la collaborazione si potrà arrivare alla pace della
regione. Un ruolo importante nel processo di pacificazione è affidato ai media, che,
tuttavia, a volte diffondono notizie non veritiere. L’Unione Europea ha invece manifestato
preoccupazioni per diversi casi di esecuzioni extragiudiziarie. Il rappresentante
dell’Ue nella regione dei Grandi Laghi, Roland Van de Geer, ha chiesto che venga ufficialmente
chiarita la vicenda nelle sedi opportune. La rappresentanza delle Nazioni Unite, avrebbe,
infatti, stilato una lista di nove persone uccise dalla polizia e dai servizi segreti
in situazioni poco chiare e che potrebbe essere alla base di un futuro procedimento
giudiziario. L’associazione per la protezione dei detenuti e dei diritti umani aveva,
invece, denunciato 22 esecuzioni sommarie, smentite dal governo di Bujumbura. (M.O.)