Forum cattolico-ortodosso: Stato e Chiese partner per il bene comune delle società
europee
Stato e Chiese partner per la costruzione del bene comune nelle società europee. E’
quanto sta emergendo a Rodi al secondo Forum cattolico-ortodosso in corso (fino a
domani) sul tema “Relazioni Chiesa–Stato. Prospettive teologiche e storiche”. All’incontro
stanno partecipando 17 delegati del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa
della Chiesa cattolica e 17 rappresentanti delle Chiese Ortodosse in Europa. I partecipanti
stanno oggi lavorando alla redazione di un messaggio finale. In un'intervista all'agenzia
Sir, il cardinale Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest e presidente del Consiglio
delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) fa il punto delle discussioni. “La società
europea – dice - sta scoprendo la necessità di valori oggettivi anche per evitare
l’anarchia, la sua stessa crisi. Esperienza fatta purtroppo nei Paesi dell’Est. La
società sta cercando valori condivisi che corrispondono ai valori antropologici che
sotto la luce della nostra fede, le Chiese conoscono, ne fanno soprattutto esperienza.
Tutto questo perché la ragione dell’uomo è capace di conoscere la verità oggettiva
su se stesso e sul mondo. Questa è la nostra comune convinzione. D’altra parte – prosegue
il cardinale - vediamo anche che le società cominciano a prendere atto della necessità
di questi valori e verità oggettive e cercano di avere un contatto con le comunità
che trasmettono una visione del mondo secondo la fede. Ci si rende conto che lo Stato
in sé, separato ermeticamente da qualsiasi gruppo di convinzione religiosa e di fede,
non è capace di creare autonomamente o arbitrariamente dei valori. E per questo deve
cercare questi valori nella società, e nel cuore degli uomini che vivono nella società.
In questo senso le Chiese hanno un ruolo molto speciale da compiere anche per il funzionamento
degli Stati”. Sul significato “ecumenico” del Forum, il cardinale ha precisato: “noi
non vogliamo discutere su principi di teologia” per cui esiste una apposita Commissione
mista internazionale di dialogo. “Ma in base alle nostre convinzioni teologiche che
è condivisa in moltissimi punti, cerchiamo di valutare le situazioni che si manifestano
nel nostro continente, di elaborare proposte concrete e laddove è possibile, di trovare
i modi per agire insieme, con proposte e azioni comuni da presentare alla società”.
(R.P.)